LA SPIGOLATURA – Roberto Jona:
Da quale pulpito la predica a Israele!

Il Vaticano “pontifica” su come Israele dovrebbe difendere il suo popolo dal terrorismo islamico. Il concetto della “proporzionalità” è talmente assurdo che non ha proprio senso discuterne. Lo scopo istituzionale di Tsahal non è quello di vendicare le vittime del 7 ottobre, ma quello di eradicare la minaccia terroristica da Gaza (e da ogni altro luogo dove possa manifestarsi). Sorprende però che a sollevare il problema sia il Vaticano che in questa materia ha da secoli molti scheletri nascosti negli armadi della sua storia. Uno dei primi argomenti che mi viene mente, data la stagione, è il Carnevale. Il lettore potrebbe stupirsi di questo, apparente, cambio di argomento; invece c’è una stretta relazione, sia con la stagione, che con i luoghi. Mentre sulla riva più orientale del Mediterraneo si svolgeva il dramma degli ostaggi sequestrati, lungo le coste italiane di quello stesso mare si svolgevano, tranquille ed immemori, manifestazioni e pittoresche sfilate per celebrare il Carnevale. Ma occorre ricordare che il Carnevale è una ricorrenza annuale che si ricollega ai festeggiamenti detti Saturnales della Roma pagana, che si sono travasati, quasi senza soluzione di continuità, nella Roma cristiana e papalina. In questo passaggio, a farne le spese furono purtroppo gli ebrei della locale Comunità. Inizialmente, infatti, lo spettacolo era costituito dai membri della Comunità Ebraica romana, costretti a gareggiare seminudi in una gara podistica, sottoposti al ludibrio e agli insulti della folla. Nel 1688 la gara fu soppressa e sostituita dal pagamento di 300 scudi versati da esponenti del Consiglio della Comunità che, proprio il sabato del Carnevale, dovevano comparire e pagare la tassa. La cerimonia del pagamento e dell’omaggio da parte della dirigenza comunitaria cadde in disuso, ma fu riattivata dopo la Rivoluzione Francese, per essere abolita definitivamente soltanto nel 1847, da Pio IX. Tuttavia il ricordo delle sofferenze inflitte alla Comunità ebraica Romana con il beneplacito, anzi con l’attiva complicità del papato, non può essere cancellato e dovrebbe spingere ancora oggi verso una marcata prudenza nei confronti di Israele.

Roberto Jona