FOTOGRAFIA – Torino, Parma, Latina, Napoli: l’inferno di Be’eri in giro per l’Italia

“I membri dei kibbutz Be’eri raccontavano che la loro era una bella vita, al 95%. Un paradiso. Poi, dopo una pausa, ti spiegavano che quel 5% d’inferno era dato dalla paura, dalla sensazione di instabilità. Ora invece è al 100% inferno”. Il curatore Ermanno Tedeschi lo spiega con l’urgenza di chi non vuole lasciare spazio al minimo dubbio: “Il titolo della mostra è ‘Cento per cento inferno’ per questo. Non potrebbe chiamarsi altrimenti”. Le fotografie del fotoreporter Ziv Koren, scattate nei giorni subito successivi al 7 ottobre, documentano le atrocità commesse dai terroristi di Hamas quando hanno invaso il sud di Israele. Immagini del silenzio, ritratti dell’assenza: case distrutte, bruciate. Vi compaiono giocattoli abbandonati, impronte di mani insanguinate, tracce di quella che solo pochi giorni prima era una vita felice. La locandina ritrae due soldati. Uno è in lacrime. Quello che non si vede è che davanti a loro, tra le macerie, si trova un tavolo intatto, pronto. Due challot, il vino, un bicchiere. Il 7 ottobre era l’ultimo giorno di Succot. Troppo anche per un militare.

October 11th, 2023 – Be’eri, Israel. (Ziv Koren/Polaris)

“È certamente una mostra dura, difficile. E difficile è organizzarla”, continua Tedeschi. “Non è facile trovare luoghi disposti ad accoglierla, nonostante i patrocini e il sostegno delle istituzioni”. A Torino è stata ospitata nei locali della Fondazione Camis De Fonseca, dopo i successi al Maxxi di Roma e alla Fondazione Stelline di Milano. Prossima tappa Guardistallo in provincia di Pisa, dal 3 marzo, e – spiega il curatore – probabilmente poi sarà a Parma, Latina e Napoli. Nella mostra oltre alle immagini di Koren vengono presentati anche alcuni video, opera di Tamar Nissim, Shimon Pinto, Orit Ishay e Tzion Abraham Hazan. Girati per la galleria d’arte contemporanea del kibbutz Be’eri, raccontano la vita in un luogo che è stato felice, al 95%. Ora restano le macerie. 

a.t.