DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 27 febbraio 2024

Si è dimesso ieri il premier dell’Autorità nazionale palestinese Mohammed Shtayyeh. Primo passo, scrivono tra gli altri Stampa e Sole 24 Ore, per formare un nuovo governo che “nel dopo guerra a Gaza, possa prendersi cura sia della Cisgiordania che di Gaza”. Un’autorità in cui però dovrebbe far parte dall’esterno anche Hamas. Opzione a cui Israele, sottolineano Corriere e Repubblica, è contrario. Il rimpasto, spiega al Foglio l’analista israeliano Yossi Kuperwasser, “rafforza l’impressione che Hamas sia pronto a rinunciare al controllo civile di Gaza”. Bisognerà fare in modo che non rimanga solo un’impressione, sottolinea Kuperwasser.

Mentre si discute dei negoziati sul conflitto a Gaza, a invocare un cessate il fuoco da Cipro è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Senza una tregua nel breve periodo, ha dichiarato il capo dello Stato, c’è il pericolo concreto che il conflitto si allarghi (Stampa). Sul terreno il Sole 24 Ore e Repubblica raccontano l’operazione in Libano di Tsahal in cui è stato eliminato uno dei leader di Hezbollah.

Dall’Ucraina alla Terra santa, l’irrilevanza della mediazione vaticana”, titola il Foglio, descrivendo i tentativi falliti della Santa Sede di mediare nei conflitti in corso in Europa e in Medio Oriente.

Nel suo Buongiorno su La Stampa Mattia Feltri torna sulla possibile esclusione della canzone dell’israeliana Eden Golan dall’Eurovision per i suoi riferimenti ai massacri del 7 ottobre. Gli organizzatori potrebbero considerare il testo politico e quindi bocciarlo. “Vedremo come andrà, ma intanto resta la pressione di un appello firmato da mille e 400 artisti ostili a Eden Golan a prescindere dalla canzone: è israeliana e va esclusa come due anni fa fu escluso il campione russo. Era una sciocchezza allora, – scrive Feltri – è una sciocchezza al cubo adesso: paragonare Israele alla Russia di Putin è di una spericolatezza rara, ma mai come la motivazione espressa nell’appello: ‘Crediamo nella musica come forza unificante’”.

Sui quotidiani si parla del processo civile per la strage del Mottarone. I giudici hanno deciso il risarcimento per il piccolo Eitan Biran, bambino israeliano, unico sopravvissuto all’incidente in cui morirono i genitori e il fratello assieme ad altre 11 persone. “Non potrà riavere quel che gli è stato tolto”, il commento al Corriere dell’avvocato di Biran, soddisfatto però dell’entità del risarcimento. D’ora in poi, aggiunge il legale, il bambino deve “restare fuori dal processo e allontanarsi dal clamore mediatico” per “concentrarsi solamente sul proprio cammino di vita”.

Un danno permanente alla Berlinale”. Così titolava il settimanale Spiegel commentando la premiazione sabato della rassegna del cinema di Berlino. Un’occasione, scrive oggi il Corriere, che “si è trasformata nella più eclatante tribuna di sostegno ai palestinesi e di condanna a Israele da quando è iniziata la guerra”. La ministra della Cultura Claudia Roth ha annunciato l’apertura di un’inchiesta. Tra gli interventi contro Israele, quello del regista palestinese Basel Adra. Il suo documentario “No Other Land”, produzione israelo-palestinese sulle lotte dei villaggi di Masafer Yatta, a sud di Hebron, è stato premiato alla Berlinale.

“Volevo adattare per lo schermo La figlia unica di Yehoshua, ambientato a Venezia. E la storia di una ragazza, Rachele Luzzatto, che vive nella comunità ebraica”, racconta al Corriere del Veneto il regista Marco Tullio Giordana, parlando del suo ultimo lavoro. “Sono stato a lungo in contatto con l’autore nell’ultimo periodo della sua malattia. – ricorda Giordana – Yehoshua era un uomo di una tale dolcezza e di una tale serenità verso la malattia”.

Il finanziere e imprenditore britannico Jacob Rothschild è morto all’età di 87 anni. “Nostro padre Jacob era una presenza imponente nella vita di molte persone, un finanziere superbamente esperto, un sostenitore delle arti e della cultura, un devoto funzionario pubblico, un appassionato sostenitore delle cause di beneficenza in Israele e della cultura ebraica, un appassionato ambientalista e un amico, padre e nonno molto amato”, ha ricordato in una nota la famiglia.

Attraverso due saggi di Tomaso Montanari e Antonella Salomoni, Domani riflette sul passato delle opere d’arte. Si parla della mostra in corso al Kunsthaus di Zurigo dedicata a una collezione controversa, quella donata alla città svizzera dagli eredi di Emil Bührle, magnate delle armi, vendute anche alla Germania nazista. Il Kunsthaus racconta queste criticità, spiega Domani, e ha avviato una ricerca approfondita per risalire all’origine di alcune opere, tra cui un’opera di Renoir depredata dai nazisti a una famiglia ebraica.