TORINO – Ebrei e valdesi, dal 1848 cittadini come gli altri

Nel cielo di Torino la Mole Antonelliana è tornata a colorarsi di blu. “1848: Ebrei e Valdesi, cittadini come gli altri”, la scritta bianca a caratteri cubitali che da ieri sera compare sul simbolo della città. Ideata come nuovo e grandioso tempio della comunità ebraica torinese appena emancipatasi nel 1848, la Mole non è mai diventata sinagoga. Ma la scritta di oggi in qualche modo riporta a quel progetto di ieri e ricorda come sia per la minoranza ebraica sia per quella valdese i diritti furono una conquista non scontata. “Cittadini come gli altri”, è un messaggio potente nella sua semplicità, sottolinea il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni. Un messaggio che attraversa i secoli, unisce ebrei e valdesi (le due minoranze ottennero quasi insieme dai Savoia l’Emancipazione nel 1848) e parla anche al presente, come ricordato ieri dai relatori intervenuti al centro sociale della Comunità ebraica. Con i provvedimenti di Carlo Alberto, alle due comunità religiose furono riconosciuti pieni diritti civili.
“È stato un evento a cui sono venute oltre cento persone. Purtroppo abbiamo dovuto mandare via qualcuno, ma la grande partecipazione è un segnale molto positivo”, sottolinea Disegni. All’incontro, intitolato, “Ebrei e Valdesi, una lunga storia torinese”, sono intervenuti lo storico Claudio Vercelli e il biblista e pastore valdese Daniele Garrone. Il primo ha ripercorso la storia dell’ebraismo piemontese a partire dal suo insediamento nel XV secolo; il secondo si è soffermato sulle relazioni tra ebrei e valdesi.
“Entrambi quest’anno celebriamo anniversari importanti: la comunità valdese festeggia la nascita del movimento 850 anni fa, noi lo stabilirsi ufficiale della comunità a Torino 600 anni fa”, spiega Disegni. Per l’occasione a novembre si terrà in piazzetta Primo Levi, cuore della Torino ebraica, un seminario internazionale per ricostruire sei secoli di storia tra integrazione, discriminazioni, ferite e opportunità.
Ad aprire l’incontro di ieri, al fianco di Disegni, i saluti di Sergio Velluto, presidente del Concistoro della Chiesa valdese di Torino, e della vicesindaca Michela Favaro. “Sono venuti anche diversi consiglieri comunali, parte della Commissione cittadina contro l’odio e l’antisemitismo. Un’adesione importante da parte dei rappresentanti istituzionali, che dimostra quanto la città sia vicina alle sue minoranze”, afferma il presidente della Comunità di Torino.

d.r.