FIRENZE – La Comunità ebraica protesta
contro iniziativa antisionista in Comune

Amarezza, solitudine, profonda delusione. Sono i sentimenti provati dalla Comunità ebraica di Firenze nell’ascoltare, finito shabbat, la registrazione del convegno “Pace e giustizia in Medio Oriente”, organizzato il 24 febbraio a Palazzo Vecchio. Un’iniziativa parte di un programma più ampio, a cui la stessa Comunità aveva partecipato per promuovere la comprensione del conflitto in corso tra Israele e Hamas. Per parlare di percorsi di pace. Invece il 24 febbraio, ha denunciato il presidente della Firenze ebraica Enrico Fink in una lettera inviata al Comune, è stata riproposta “una sterile narrativa di parte” volta “alla calunnia, al veleno non solo contro le scelte politiche di un governo, ma contro l’idea stessa dell’esistenza ebraica nella regione”. L’amarezza e la delusione, spiega a Pagine Ebraiche Fink, sono dettate soprattutto dal consenso ottenuto in sala da chi ha attaccato Israele. Dagli applausi e le strette di mano del presidente del Consiglio comunale Luca Milani a relatori come Ilan Pappé e Francesca Albanese, che nel corso dell’incontro hanno negato di fatto il diritto di Israele a esistere. “Sono posizioni contrarie a quelle a cui lo stesso Comune di Firenze ha sempre aderito. Sono la negazione della pace e di un percorso che porti a due Stati per due popoli”, sottolinea Fink. La sua missiva a Palazzo Vecchio ha ricevuto molto sostegno, aggiunge. “È positivo che l’assessore Maria Federica Giuliani abbia ribadito, in un comunicato, che le posizioni espresse in quel convegno non sono compatibili con quelle dell’amministrazione”.
Chiarimenti significativi, ma che non cancellano la preoccupazione e la gravità dell’iniziativa del 24 febbraio. “L’entusiasmo con cui una parte della città, mal guidata e mal consigliata, ha accolto e accoglie queste parole che continuano a rimbalzare sui social del nostro associazionismo, ci fa sentire, per la prima volta da decenni, isolati, accusati, nemici quasi, nella nostra città”, ha scritto Fink nella sua lettera al sindaco Dario Nardella e a Milani. “C’è molta cattiva informazione riguardo Israele, il conflitto, i palestinesi”, aggiunge oggi il presidente della Comunità ebraica. “Non è possibile legittimarla in questo modo. Deve essere chiaro che questi personaggi che si presentano come pacifisti in realtà istigano semplicemente alla violenza. Non alla pace”.
Dopo la nota di Fink, Milani ha inviato una lettera di risposta alla comunità ebraica di Firenze. “Sono addolorato, emerge chiaramente quanto sia complicato e difficile parlare di queste tematiche soprattutto in tempi di guerra. La vostra comunità si è sentita offesa e non più rappresentata dall’Istituzione cittadina e questo mi dispiace profondamente perché non era questa certamente l’intenzione, tutt’altro”.