SANITÀ – Israelitico di Roma, struttura d’eccellenza

L’Istituto Tedesco di Qualità ITQF ha svolto una indagine sulla qualità delle prestazioni sanitarie erogate dagli ospedali pubblici e privati in Italia. Tra le strutture “di eccellenza” individuate c’è l’Ospedale Israelitico, storica istituzione dell’ebraismo romano le cui radici affondano nel Seicento. Quando cioè una prima Opera Pia Ebraica entrò in azione per aiutare la popolazione ebraica costretta allora nel ghetto e impossibilitata ad accedere a servizi esterni. Riconosciuto con regio decreto nel 1911, l’Israelitico è parte integrante del sistema sanitario nazionale.
In questo senso la valutazione di ITQF “rappresenta l’impegno costante ed eccellente dell’ospedale nell’offrire cure sempre di alta qualità al servizio del territorio”, dichiara a Pagine Ebraiche la direttrice sanitaria Gabriella Ergasti. “Essere citati tra le eccellenze ospedaliere in Italia è un onore e soprattutto un orgoglio”, aggiunge Ergasti. “È il risultato di un duro lavoro, il frutto di dedizione e passione verso il paziente, il prodotto di esperienze e alte competenze di medici, infermieri, personale sanitario e amministrativo tutto, ogni giorno impegnato a garantire l’eccellenza ospedaliera che da sempre ci contraddistingue”. Un premio, conclude la dirigente, “che ci riempie di soddisfazione e ci invita a fare ancora del nostro meglio nell’ardua missione di fornire cure sanitarie di alto livello e di porre il paziente sempre al centro”.
L’Israelitico ha la sua sede legale e amministrativa sull’Isola Tiberina, nelle immediate vicinanze del quartiere ebraico, dove è a disposizione dei pazienti un poliambulatorio. La maggior parte delle prestazioni avvengono nella sede inaugurata in zona Magliana nel 1970. In ottobre, pochi giorni dopo il massacro compiuto da Hamas, l’Israelitico ha lanciato il progetto “Supporto per Israele”, in collaborazione con l’ambasciata dello Stato ebraico: uno sportello di supporto con medici, tecnici, psicologi e operatori “volto all’assistenza sanitaria e alla gestione psicologica dei turisti israeliani impossibilitati a fare ritorno” nel loro paese.

(Nell’immagine: l’Isola Tiberina dall’alto)