FEMMINICIDIO – Mirella Serri: Fare rumore su violenza del 7 ottobre

Oltre 17mila persone hanno aderito finora all’appello “Non si può restare in silenzio” dell’associazione Setteottobre in cui si chiede alle organizzazioni internazionali di riconoscere quanto avvenuto il 7 ottobre come “femminicidio, stupro di massa e crimine contro l’umanità”. In continuità con questa istanza l’associazione ha convocato per il tardo pomeriggio di giovedì 7 marzo a Roma una maratona oratoria di donne del mondo della cultura, della politica, delle istituzioni e del femminismo, che interverranno in piazza Santi Apostoli a partire dalle 18, condividendo l’idea per cui il 7 ottobre costituisca “una ferita che chiunque abbia a cuore i diritti elementari dovrebbe sentire come propria”.
L’iniziativa è sostenuta da Ucei e Comunità ebraica romana. Tra le numerose adesioni finora pervenute c’è quella di Mirella Serri, autrice tra gli altri del saggio Uomini contro: La lunga marcia dell’antifemminismo in Italia. “Dopo il 7 ottobre le pubbliche manifestazioni in Italia si sono moltiplicate. Hanno raggiunto un numero importante. Enorme. Quante di queste manifestazioni sono state dedicate in maniera specifica alle violenze sulle donne, sui bambini decapitati durante il feroce attacco del 7 ottobre? Nessuna”, dice a Pagine Ebraiche l’intellettuale romana. Serri parla in questo senso di “silenzio assordante sulle donne israeliane e sulle loro sofferenze”. La violenza e lo stupro “sono stati premeditati come intenzionali atti per schiacciare Israele”, ricorda Serri. Eppure le voci di protesta sono state finora flebili, insufficienti. Da qui il bisogno di “fare molto rumore, perché l’accanimento sulle donne israeliane è accanimento sulle donne di tutto il mondo”.
La maratona oratoria, annuncia Setteottobre, “sarà un’occasione anche per chiedere il rilascio delle decine di ostaggi tuttora nelle mani di Hamas, dei quali il mondo sembra essersi completamente dimenticato”. Uno dei temi che più stanno a cuore all’associazione, insieme al pieno accertamento delle responsabilità dei terroristi. Lo scorso 12 febbraio Setteottobre ha presentato non a caso una formale richiesta all’Ufficio del Prosecutor della Corte Penale Internazionale dell’Aja “affinché vengano promosse indagini per i crimini contro l’umanità e genocidio commessi da Hamas”.