DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 7 marzo 2024

“Una stretta di mano a sorpresa agita il mondo della politica israeliana. È quella fra il primo ministro britannico Rishi Sunak e Benny Gantz”, scrive Repubblica, raccontando l’incontro a Londra tra Sunak e il ministro israeliano. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo l’incontro con Kamala Harris a Washington, non ha gradito questa nuova missione di Gantz, suo maggiore sfidante in caso di ritorno alle urne. Secondo Repubblica la sensazione è che “nei governi occidentali, Stati Uniti in testa, ci sia scontento per la gestione della crisi di Gaza” e stia crescendo “la ricerca di un’alternativa a Netanyahu”, ovvero Gantz, da mesi in testa a tutti i sondaggi.
Intanto a ribadire al Corriere della Sera la posizione del premier israeliano sul conflitto è Ophir Falk, stretto collaboratore di Netanyahu. “Nessuna tregua se non liberano i rapiti”. Secondo Falk è poi “impossibile” l’idea di un lasciapassare per Sinwar.

“Dopo la sconfitta militare e l’esilio dei leader di Hamas può iniziare la convivenza”. Così Ron Dermer, ministro degli Affari Strategici d’Israele, in un’intervista al Giornale. Dermer dichiara che l’esercito israeliano è vicino a raggiungere la leadership di Hamas a Gaza. Sul futuro dell’enclave dopo la guerra, il ministro parla di “deradicalizzazione. Altrimenti fra 20 anni ci odieranno nello stesso modo. Dopo una vittoria militare è possibile cambiare l’odio palestinese in convivenza? Altrimenti ci prendiamo in giro. Oggi l’85% dei palestinesi dell’Anp sostiene la strage. La questione è cambiare cultura”. In riferimento ai rapporti tesi con l’amministrazione Usa, Dermer sottolinea come Joe Biden sia “un presidente sionista, da subito ci ha sostenuto con la sua visita”.

Quella in corso nel Mar Rosso è ormai “una situazione in completa escalation, che non si fermerà, almeno fino a quando non sarà raggiunta una tregua tra Israele e Hamas”. A sostenerlo Giuseppe Lertora, ammiraglio della Marina militare, intervistato da La Stampa. Un commento legato all’ennesimo attacco dei gruppo yemenita Houthi contro una nave di passaggio nel Mar Rosso. Il mercantile attaccato era greco e due membri dell’equipaggio sono morti.

Secondo i dati del ministero dell’Interno nel primo bimestre del 2024, a confronto con il 2023, le manifestazioni sono aumentate del 40%, ma le “criticità” sono in netto calo: dal 3,5% dei casi all’1,6%, riporta la Stampa. Ovvero, ci sono più proteste ma meno violenze. Il detonatore è stata la guerra a Gaza, che il quotidiano torinese sceglie di definire “una carneficina israeliana”.

A febbraio la Corte europea dei diritti umani si è pronunciata a favore del divieto di macellare gli animali senza prima stordirli. Divieto introdotto in due regioni del Belgio, contro cui avevano ricorso le locali comunità ebraiche e islamiche, spiegando che il provvedimento limita la libertà religiosa, poiché impedisce la macellazione rituale che non prevede lo stordimento. La Corte ha bocciato il ricorso, dichiarando che i provvedimenti in Belgio sono legittimi perché tutelano il benessere degli animali. Sul caso interviene oggi su la Stampa il giurista Vladimiro Zagrebelesky, appoggiando le conclusioni della Corte. “Occorrerà anche da parte dell’Italia un adattamento delle proprie regole in materia”, sostiene Zagrebelesky.

Momenti di tensione, ieri sera, all’interno della libreria Odeon di piazza Strozzi, riporta la Nazione Firenze. Durante la presentazione del libro “Golda. Storia della donna che fondò Israele”, un gruppo di giovani propal ha costretto l’autrice del testo, Elisabetta Fiorito, e le persone presenti, ad allontanarsi dall’ex cinema da una delle uscite secondarie.