FARNESINA – Un giardino per i “Giusti” fra i diplomatici

Richiamare l’attenzione su alcuni diplomatici distintisi al tempo della Shoah e in altri contesti di crisi è lo scopo del “Giardino dei Giusti della Farnesina” inaugurato nel viale antistante la sede del ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Tra le nove figure individuate ci sono Guelfo Zamboni, Lucillo Merci e Giuseppe Castruccio, che organizzarono un “treno della salvezza” per portare trecento ebrei da Salonicco ad Atene. “La mia famiglia è una delle poche che si salvò dalla Shoah quando ci fu l’occupazione nazista che portò allo sterminio di 48 mila ebrei, il 98% della popolazione ebraica. Il nostro consolato si prodigò per fare documenti falsi che così permisero la salvezza di molte vite”, ha raccontato Gabriele Nissim, il presidente della fondazione Gariwo che ha promosso l’iniziativa, cui hanno partecipato tra gli altri il ministro Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Simili storie”, ha proseguito Nissim, “ci sono state durante il genocidio armeno, durante lo sterminio dei tutsi in Rwuanda, con la figura straordinaria del console Antonio Costa, e durante il colpo di stato di Pinochet, quando la nostra ambasciata protesse centinaia di perseguitati con i nostri diplomatici Tomaso de Vergottini ed Emilio Barbarani”. Anche ai giorni nostri “ci sono stati dei diplomatici italiani che hanno perso la vita nel corso delle loro missioni pericolose, come è accaduto in Congo il 22 febbraio del 2021, quando Luca Attanasio, il suo autista Mustapha Milambo e il carabiniere Vittorio Iacovacci sono morti in un attentato”. Nomi da cui partire per ampliare ulteriormente la lista: “Nel corso degli anni vorremmo portare alla luce tante storie che non devono più rimanere solo negli archivi. E forse un giorno nel corso del nostro lavoro potremmo ricordare anche i diplomatici di altri paesi che sono stati capaci di difendere la dignità umana”.