DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 13 marzo 2024

Liliana Segre parla con il Corriere della Sera del film La zona di interesse: “Sarebbe stato meglio intitolarlo La banalità del male, perché è quel che riguarda quella famiglia nella sua villetta civettuola. La vera zona di interesse è dove stavamo noi, con quello che succedeva nei campi di sterminio: lì dentro nessuno sapeva niente di quello che succedeva fuori“. La senatrice a vita commenta anche le uscite di Massimo Ceccherini e Sabrina Ferilli: “Quello che sta succedendo adesso è uno zolfanello che si è acceso sotto quell’antisemitismo che noi tutti sappiamo c’è da sempre”.

L’ex senatore Luigi Manconi racconta su Repubblica perché “l’8 marzo ha dimenticato il 7 ottobre”. Le ragioni di questa mancanza “sono tante e complicate” e “provare a indagarle non mi sembra esercizio inutile”. Anche perché “in gran parte hanno a che vedere con limiti e contraddizioni, cattive abitudini e stereotipi, sedimentati nella cultura dell’intera sinistra, ancor prima e ancor più che nel movimento delle donne”.

Il consigliere comunale milanese Daniele Nahum spiega in alcune interviste perché ha lasciato il Pd. “Ho sempre sostenuto che ci siano due stati, con due storie diverse, ma trovo sbagliato e folle sdoganare il termine genocidio”, sottolinea a Libero. Al Giornale dice: “L’antisemitismo di destra sono quattro smandrappati, macchiette che alzano il braccio. Li condanno finché ho voce, ma sono meno e meno infiltranti di quelli che dicono ‘sionismo=nazismo’. È molto più preoccupante l’antisemitismo di sinistra”. L’ex parlamentare Emanuele Fiano, interpellato dalla redazione locale del Corriere, definisce “un errore” l’uscita dal Pd di Nahum. Le battaglie politiche, afferma Fiano, “si fanno dentro i partiti”.

Domani in Conference League si disputerà la partita di ritorno tra Fiorentina e Maccabi Haifa. La Curva Fiesole, il cuore del tifo viola, ha accusato Israele di compiere massacri e i tifosi del Maccabi di sostenerli. In scena va così “la contestazione di una squadra israeliana in quanto israeliana, con i calciatori e i tifosi trasformati in obiettivi sensibili e sottoposti a misure di sicurezza eccezionali” (Il Foglio).

Accusato di terrorismo internazionale, il palestinese Anan Kamal Afif Yaeesh “continua a trovare convinto appoggio negli ambienti filo palestinesi e anarco-insurrezionalisti” (Il Giornale). Ieri, si legge ancora, “una sessantina di attivisti si sono ritrovati al presidio indetto davanti al tribunale dell’Aquila dove i legali del palestinese, dietro le sbarre dal 29 gennaio, hanno chiesto la scarcerazione per evitare che venga estradato”.

Sulla prima pagina della Stampa si legge: “I rabbini ai soldati ‘Non abbiate rimorsi'”. È il titolo che annuncia un reportage di Francesca Mannocchi dall’accademia di preparazione militare Bnei David dell’insediamento di Eli, inquadrata nell’ambito del sionismo religioso. Un mondo con tante sfaccettature, alcune anche estreme come le voci cui si dà evidenza, ma che l’inviata riduce a una generalizzazione pericolosa. Ulteriormente amplificata da due titoli fuorvianti (quello già citato in prima pagina e quello nella pagina interna, “Andate e uccidete”) in netto contrasto con le regole etiche dell’Idf, l’esercito israeliano.