TURISMO – Per la ripartenza Israele punta su cultura e pellegrinaggi

Di questi tempi il turismo in Israele è soprattutto “di solidarietà”, sull’onda delle emozioni e degli affetti. Ma le istituzioni puntano comunque a una prossima ripartenza anche di altre modalità di visita, confidando in questo senso nel ripristino a pieno regime dei pellegrinaggi religiosi. “Le nostre braccia sono aperte”, ha detto l’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Raphael Schutz durante il convegno “Storia e archeologia di Israele. Novità sulle vie del pellegrinaggio” che si è svolto a Roma nella sede del Pontificio Istituto Biblico. Nell’occasione è stato fatto il punto su alcuni scavi: da quello nell’area dell’Ophel a Gerusalemme a quello che interessa Qumran, il sito nel Negev dove furono ritrovati i celeberrimi rotoli del Mar Morto. “L’archeologia è una delle nostre eccellenze. Parlarne in circostanze come questa, soprattutto in un momento del genere, è motivo di consolazione”, ha sostenuto Schutz. Negli scorsi mesi il diplomatico ha spesso puntato il dito sul modo in cui gerarchia e mondo cattolico si stanno riferendo al 7 ottobre e alle sue conseguenze. Nell’evocare il tema, Schutz ha espresso l’auspicio che il percorso che porterà ai 60 anni della dichiarazione Nostra Aetate “rappresenti un’opportunità per riflettere su questa relazione, sugli alti e bassi, su cosa è stato fatto e su cosa resta da fare”. Il pellegrinaggio “è la più antica forma di turismo verso Israele”, ha detto nella sua relazione la direttrice dell’ufficio nazionale del turismo Kalanit Goren. Di recente il ministero di cui guida l’ufficio in Italia ha diffuso i numeri relativi al 2023. Un anno che sembrava vicino ad eguagliare la cifra record di ingressi registrata nel 2019, circa 4,5 milioni di turisti, e che si è invece fermato a 3 milioni a causa del pogrom di ottobre. I primi dieci paesi di arrivo sono stati Usa, Francia, Regno Unito, Russia, Germania, Italia, Romania, Polonia, Canada e Spagna. Il 37% dei turisti del 2023 ha indicato “tour e visite turistiche”, mentre il 26% “tempo libero e attività creative”, il 25% “parenti e amici”, il 21% “pellegrinaggio”, l’11% “affari” e il 5% non ha specificato un motivo.