DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 15 marzo 2024

Il portavoce militare di Tsahal Daniel Hagari ha annunciato che Israele è pronto a “inondare” la Striscia di aiuti umanitari. Il percorso individuato, scrive Repubblica, è la strada costruita dall’Idf all’altezza del kibbutz Be’eri. Resta aperto, aggiunge il quotidiano, il tema della distribuzione. Chi e come si prenderà carico di cibo, acqua e medicinali una volta nella Striscia per evitare che finiscano nelle mani di Hamas. Israele, sottolinea Repubblica, “aveva fatto un tentativo di avvicinare i capi delle più importanti famiglie della Striscia: secondo notizie circolate sui media arabi e israeliani Hamas avrebbe risposto uccidendo il leader del più potente dei clan, i Dugmush, accusandolo di aver collaborato con il nemico”. Il Corriere racconta anche il trasferimento di 68 orfani palestinesi da Rafah a Betlemme attraverso una missione di soccorso tedesca in collaborazione con l’esercito israeliano.

Strappo sempre più largo tra Stati Uniti e Israele. Democratici all’attacco”, titola il Sole 24 Ore, riferendosi a un nuovo pacchetto di sanzioni contro alcuni israeliani che Washington considera responsabili di attacchi contro i palestinesi in Cisgiordania. La decisione Usa, sostiene il Sole, “provocherà inevitabilmente dure reazioni da parte dei ministri oltranzisti che tengono sotto scacco Benjamin Netanyahu e ‘obbligherà’ il premier a prendere le distanze dalle sanzioni”.

A far discutere Usa e Israele, segnalano Corriere delle Sera e Stampa, anche le affermazioni del leader democratico al Senato Chuck Schumer contro Netanyahu: “Ha preferito la sua sopravvivenza politica agli interessi migliori per Israele”. Schumer ha poi auspicato un ritorno alle urne nello stato ebraico. “Israele non è una repubblica delle banane, le politiche del premier hanno un ampio consenso”, la replica da Gerusalemme.

Il Venerdì di Repubblica fa un ritratto di Yair Golan, ex capo delle forze armate, prossimo a candidarsi per guidare l’alleanza di sinistra composta da laburisti e Meretz. L’ex generale, racconta il Venerdì, “dal 7 ottobre per il popolo dei kibbutz è diventato un supereroe”. Golan il giorno delle stragi ha recuperato un arma e si è diretto da solo in auto nella zona del festival di Re’im, salvando diversi ragazzi dai terroristi di Hamas.

L’università di Pisa non aizza l’odio, stimoliamo confronti anche tra opinioni diverse, e temo che l’Ucei non abbia capito, oppure ci siamo spiegati male: glielo scriverò in una lettera che invierò alla presidente Ucei Noemi Di Segni”. È la replica del rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, alle critiche della presidente Di Segni per l’intervento contro Israele di uno studente italo-palestinese all’inaugurazione dell’anno accademico (Corriere Fiorentino). Zucchi ha aggiunto di aver “anche detto no a qualunque forma di boicottaggio a Israele” e di voler costituire un gruppo di lavoro per riflettere su “antisemitismo e critiche al governo israeliano”.

Nel suo Buongiorno su La Stampa Mattia Feltri torna sulla decisione del Consigliere di Milano Daniele Nahum di uscire dal Pd in polemica con le posizioni del partito su Israele e il conflitto a Gaza. Nahum, ricorda Feltri, “ritiene intollerabile che alcuni dirigenti del partito partecipino a manifestazioni in cui si chiede la cancellazione dello Stato di Israele” e denuncia l’antisemitismo di sinistra. Un problema, scrive Feltri, su cui i vertici del Pd non vogliono intervenire. “Ci si illude che, facendo finta di niente, la malattia scompaia. Ci si augura si dissolva nel vento. E invece la malattia è seria e può soltanto aggravarsi”, denuncia la firma de La Stampa.

Sul Foglio Andrea Graziosi riflette sul significato di alcune parole, tra cui antisemitismo. Per Graziosi dovrebbe essere sostituito con “antiebraismo” per chiarire che si tratta di un “odio specifico per gli ebrei”. A proposito di parole, Enrico Franceschini sul Venerdì Repubblica, contesta l’accusa di genocidio mossa contro Gerusalemme e ricorda: “Israele non propugna la negazione del diritto di esistere dei palestinesi’ sono piuttosto Hamas e altri gruppi jihadisti a istigare alla distruzione dello Stato ebraico”.

In una lettera a Repubblica Firenze, Sara, la manifestante minacciata l’8 marzo al corteo femminista per aver portato un cartello contro le violenze di Hamas, racconta le sue impressioni. “Non mi riproponevo di evangelizzare gli antisionisti (c’è un limite a tutto), ma di far aprire gli occhi sul fanatismo e sull’antisemitismo che alberga in certe piazze alle ragazze e ai ragazzi che le frequentano”.

A Bruxelles si è tenuta la conferenza di chiusura di Shield (scudo), il progetto Ue per la protezione dei luoghi di culto in Europa dagli attacchi terroristici. Iniziativa in cui sono coinvolti rappresentanti del mondo ebraico, cristiano e islamico di 10 paesi europei. Ne scrive su Repubblica il rabbino Scialom Bahbout, secondo cui “l’instaurarsi di progetti significativi tra le diverse confessioni promuove una mutua comprensione e incrementa il rispetto”.

Massimo Giuliani su Avvenire 7 si sofferma sul saggio di Jacques Derrida “Lo spergiuro e Il perdono” edito da Jaca Book. Nel volume si trovano, spiega Giuliani, “dieci lezioni sul delicato e controverso tema morale del pensatore ebreo francese, per il quale il vero perdono deve saper andare oltre la perdonabilità e la prospettiva umana”.