DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 6 maggio 2024

Intesa vicina «al collasso», scrive il Corriere della Sera. La tregua si allontana, il titolo di Repubblica, mentre il Giornale ne parla come di «un miraggio». Le analisi sui quotidiani concordano nel definire improbabile un accordo tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco. I terroristi palestinesi vorrebbero legare l’accordo a una fine del conflitto, ma per il premier Benjamin Netanyahu «sarebbe la nostra resa. È inaccettabile» (La Stampa). Il suo governo intanto ha votato per la chiusura dell’emittente Al Jazeera in Israele, definita «un megafono di Hamas» e si prepara per l’operazione a Rafah (nella Striscia di Gaza), contro cui si oppongono gli Usa. Il presidente Joe Biden, scrive la Stampa, ha mandato a riguardo un messaggio a Gerusalemme, bloccando per la prima volta una fornitura d’armi per Israele. Sempre il quotidiano torinese dà voce a Yair Golan, candidato della sinistra israeliana, che chiede il ritorno alle urne e auspica «una riconciliazione con i palestinesi più moderati».

Oggi, scrive il Giornale, Israele e gli ebrei della Diaspora commemorano Yom HaShoah, ricordando le vittime del genocidio nazifascista e interrogandosi sul presente, dopo l’eccidio del 7 ottobre.

«Allarme antisemitismo: è in aumento in tutto il mondo», titola Repubblica, riportando i dati dell’ultimo rapporto annuale sull’odio antiebraico nel mondo pubblicato dall’Anti-Defamation League (Adl). In Italia il report segnala come nel 2023 gli episodi antisemiti siano raddoppiati rispetto al 2022 (da 241 a 454). In altri paesi la situazione è ancor più grave. Il pogrom del ottobre e la guerra a Gaza «hanno contribuito a diffondere un fuoco che stava divampando», spiega il report dell’Adl. «Non siamo nel 1938 e nemmeno nel 1933, ma se continuano le tendenze attuali, calerà il sipario sulla capacità degli ebrei di vivere apertamente in Occidente», afferma il professor Uriya Shavit del Centro per lo Studio dell’Ebraismo in Europa, ripreso da Libero.

Sempre su Libero Daniele Capezzone, sul pericolo antisemitismo, denuncia: «Non diteci che è tutto normale». Il quotidiano apre la sua prima pagina parlando di «Intifada studentesca», stigmatizzando i movimenti contro Israele nelle università italiane, in particolare il gruppo dei “Giovani palestinesi”, che ha evocato il termine «intifada». Della minaccia parla anche Daniela Santus, docente all’Università di Torino, sul Foglio, analizzando chi siano i «cattivi maestri» degli studenti di oggi e sottolineando come sia necessario intervenire ad ampio spettro sul pregiudizio antiebraico. Ad esempio correggendo le distorsioni legate all’ebraismo e a Israele presenti nei libri di testo delle scuole italiane.

Intervistata da Domani anche sulla situazione degli atenei italiani, Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca, parla di «momento delicato in cui le università risentono del clima di forte tensione internazionale. È interesse del paese salvaguardarle come spazi di democrazia. La protesta, il dissenso, la critica, anche aspra, sono espressioni del tutto legittime. Il vero discrimine, inaccettabile e invalicabile, è la violenza». Il colloquio si apre con una domanda sulle posizioni del candidato leghista alle europee Roberto Vannacci, che la ministra definisce «uno sfregio alla cultura della tolleranza e un inquietante inno alla cultura dell’odio».

C’erano duecento persone al presidio organizzato ieri in piazza Cordusio, a Milano, contro l’antisemitismo. A convocarlo con l’appoggio di tutti i gruppi che siedono a Palazzo Marino, il consigliere comunale di Azione Daniele Nahum, riporta il Corriere Milano. Dal palco, riporta il Giornale, si è lanciato l’allarme per un «clima grave con derive pericolose» contro gli ebrei in particolare nelle università. «L’antisemitismo è un pericolo che riguarda tutti», titola Repubblica Milano. Qualche tensione, si legge, con l’arrivo di due consiglieri dei verdi con in mano un cartello con scritto: «Contro le minacce agli ebrei, contro il genocidio a Gaza».

Domani mattina alla scuola Goffredo Mameli di Roma verrà scoperta una targa per ricordare tutti i bambini ebrei vittime delle leggi razziali e della deportazione di massa ordinata dai nazifascisti. Dall’istituto, ricorda oggi il Corriere Roma, fu tra gli altri espulso Romano Calò, scampato alle persecuzioni, oggi 94enne. «La mia insegnante, in lacrime, disse a mamma che dovevo lasciare la Mameli», ricorda Calò.

In occasione del passaggio del Giro d’Italia in Piemonte – la competizione ciclistica ha preso il via sabato a Torino -, il Corriere della Sera racconta alcuni dei patrimoni della regione da scoprire, tra cui indica la comunità ebraica di Casale Monferrato: «piccola» ma con «una delle sinagoghe più belle d’Italia».