TORINO – Disegni: Studenti di Chieri “ammaestrati” dalla propaganda, risibile la tesi della leggerezza

Ispettori inviati dal ministero dell’Istruzione e del Merito verificheranno eventuali responsabilità e negligenze sul caso degli studenti di seconda elementare di Chieri “ammaestrati” all’odio contro Israele da attivisti propal “impegnati” nell’occupazione dell’Università di Torino al pari di tanti altri atenei italiani. Bandiere palestinesi, slogan anti-israeliani, battimani e braccia al cielo: scene di propaganda inaccettabili, perché «l’indottrinamento di bambini così piccoli è quanto di più pericoloso possa esserci» sottolinea a Pagine Ebraiche il presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni. Proprio Disegni è stato il destinatario di un messaggio del sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, e della sua assessora all’Istruzione Antonella Giordano. «Sorpresa e amarezza», gli stati d’animo testimoniati dall’amministrazione nell’apprendere quanto avvenuto. Un gesto «apprezzato» da Disegni, anche alla luce degli stretti rapporti intrattenuti con la politica locale per un progetto di riacquisto della sinagoga, al momento in mani private. Ma oggi l’attenzione anche mediatica è su quest’altra vicenda. Il preside della scuola si è detto «costernato», mentre le maestre hanno raccontato di aver trovato ristoro negli spazi occupati dell’università per via della pioggia che cadeva copiosa su Torino. Indipendentemente dalla loro volontà, una volta all’interno della struttura, sarebbero entrati in gioco gli attivisti propal. «È una vicenda sconcertante, che ha dell’incredibile», commenta Disegni. «Anche prendendo per buona la tesi che tutto ciò sia successo per via di una “leggerezza”, viene da chiedersi: dove sono i maestri, dove sono gli educatori?». La tesi della leggerezza «appare comunque risibile: ci sono stati dei cori e le maestre non sono intervenute, nel video si vede anche una di loro accompagnare gli studenti in corteo e battere le mani». Bene quindi «che il ministero si sia attivato, grazie all’immediato intervento dell’Ucei; all’accertamento dei fatti è bene seguano anche i necessari provvedimenti».