LA LETTERA – Porcasi: Solidarietà ai perseguitati dei “diritti umani”

Carissimi,
l’urgenza dei tempi mi ha spinto a scrivere questa piccola lettera quale segno di un profondo rispetto e affetto verso la comunità ebraica. Mi chiamo Germana Porcasi, ho un dottorato in Filosofia araba, una seconda laurea in Studi arabo islamici presso il Pontificio Istituto di Studi di arabo e di Islamistica, e insegno italiano e arabo in una scuola salesiana di Palermo.
Partecipo la mia profonda amarezza per l’inversione dei valori, non nuova nella storia, che ha trasformato ancora una volta, con una narrativa distorta le vittime in carnefici, estendendo l’odio e la violenza a quanti fanno parte, in qualche modo e a qualsiasi titolo, del “club Israele”, a cui mi sento con orgoglio di appartenere in una forma, almeno, di comunione spirituale. Purtroppo sembra che un’ipocrita filosofia dell’odio stia facendo dei “diritti umani” il nuovo vestito di carnevale del diavolo, intontendo e distorcendo le singole intelligenze convinte di cavalcare principi di giustizia.
Ecco, alla luce di questa breve riflessione sento l’urgenza morale, culturale di prendere le distanze da quanto accade e testimoniare a voi queste distanze. E vi offro la mia disponibilità, se potesse servire, per l’organizzazione di momenti di formazione per gli studenti, affinché non si consolidi una falsa e pregiudizievole idea in loro sul mondo ebraico in generale e su Israele in particolare.
Cordialmente,

Germana Porcasi