MEMORIA – Ticino, quattro pietre d’inciampo per la famiglia Gruenberger
Il prossimo 14 giugno in Ticino, per la prima volta, saranno posate quattro pietre d’inciampo. Ad essere ricordata sarà, nel piccolo comune di Brissago, la storia della famiglia Gruenberger.
Nel piccolo comune svizzero sulla sponda occidentale del Lago Maggiore il 17 dicembre 1943 i cinque componenti della famiglia di ebrei italiani cercarono la salvezza. In fuga dalle persecuzioni antisemite dei nazifascisti, Adele Horitzki Gruenberger, la sorella Regina, i figli Enrico ed Egon Gruenberger, la nuora Edith, incinta di cinque mesi provarono a passare la frontiera. Ma entrati in Svizzera, poco dopo il confine, furono intercettati dalle guardie elvetiche. Solo a Edith, moglie di Egon, fu dato il permesso di rimanere. Gli altri furono riportati in Italia.
Un respingimento diventato ben presto una condanna a morte. A due chilometri dalla frontiera, nella stazione di Pino, ad arrestare la famiglia furono le guardie doganali tedesche. I quattro furono prima incarcerati a Varese, poi portati a San Vittore a Milano e infine il 30 gennaio 1943 deportati ad Auschwitz dal famigerato binario 21 della stazione centrale. Nel convoglio della morte ci sono centinaia di ebrei. Anche altri, tra i quali Liliana Segre e il padre Alberto, avevano provato come i Gruenberger a cercare salvezza in Svizzera, ma erano stati respinti
Adele, Regina ed Enrico furono assassinati nel lager nazista. L’unico a salvarsi fu Egon, che riuscì a lanciarsi da treno in corsa e a fuggire. In modo rocambolesco, passando per Milano, ritornò sul confine svizzero, facendosi aiutare da una rete clandestina. Il 19 febbraio 1944 Egon, con i segni delle torture subite dai nazisti, si trovò di nuovo davanti alle guardie svizzere, ma questa volta non fu respinto, riuscendo a ricongiungersi con la moglie Edith. La sua storia e quella della sua famiglia – ricostruita dallo storico Raphael Rues nel libro Respinti – tornerà ad essere ricordata a Brissago. In quel bivio in cui le vite dei Gruenberger furono per sempre stravolte.