ROMA – In piazza per la solidarietà agli ostaggi
«United we bring them home». È lo slogan lanciato dal forum delle famiglie degli ostaggi israeliani che connoterà una manifestazione internazionale di solidarietà in programma domenica 2 giugno a Roma, a partire dalle 18, a largo di Torre Argentina. All’evento ha aderito tra le altre l’associazione Setteottobre, fondata poche settimane dopo il massacro sotto la guida di Stefano Parisi. «È un momento storico in cui ci sembra che ben pochi parlino dei rapiti, quasi dimenticati nelle politiche dei paesi occidentali. Tutti domandano il cessate il fuoco, mentre nessuno chiede il loro rilascio. In Parlamento c’è stato anche l’obbrobrio delle bandiere palestinesi sventolate dal Movimento Cinquestelle», denuncia l’imprenditore romano, che si dice perplesso anche di fronte a una certa «equidistanza» di rappresentanti del governo italiano. Parisi ritiene sia fondamentale ricordare anche a loro «perché c’è questa guerra, non voluta da Israele, che sta combattendo per la propria esistenza: mi sembra evidente che sia in corso un attacco all’Occidente e che gli alleati di Hamas dell’Occidente siano i principali nemici, dall’Iran alla Cina». Per parlarne, l’associazione Setteottobre ha organizzato un dibattito a Milano giovedì 6 giugno alle 18, al Teatro Franco Parenti. Interverranno tra gli altri l’ex portavoce del governo israeliano Eylon Levy, il direttore esecutivo di UN Watch Hillel Neuer e la fondatrice di Arabs Ask Rawan Osman, «che sta portando avanti un lavoro di verità nel mondo arabo: un impegno difficile e coraggioso», riconosce Parisi. Sempre a Milano, lunedì 3 giugno alle 19 in piazza San Fedele, si terrà un flash mob organizzato dall’Unione Giovani ebrei d’Italia e dal forum delle famiglie degli ostaggi, che ricordano come 125 persone «tra cui bambini, ragazzi, donne, uomini e anziani» siano ancora nelle mani dei terroristi. Il messaggio è: «Non dimentichiamoli!».