DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 11 giugno 2024

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato la bozza di risoluzione degli Usa che sostiene il piano di cessate il fuoco a Gaza annunciato da Joe Biden, e invita Hamas ad accettarlo. La bozza è stata approvata con 14 voti a favore e l’astensione della Russia, riporta il Sole 24 Ore. Dopo diverse modifiche, l’ultima versione della risoluzione, evidenzia il Corriere della Sera, afferma che il piano per la tregua è stato «accettato» da Israele ed esorta Hamas ad «accettarlo ed entrambe le parti ad attuarne pienamente i termini, senza ritardi e senza condizioni».

Per promuovere il piano è arrivato in Medio Oriente il segretario di Stato Usa Antony Blinken. È il suo ottavo viaggio nell’area in otto mesi. «Se volete un cessate il fuoco, fate pressione su Hamas affinché dica sì», ha sottolineato rivolgendosi ai governi «della regione». Blinken ha descritto il piano come proveniente da Israele, scrive il Giornale, «anche se Netanyahu afferma di voler continuare la guerra finché Hamas non sarà distrutto, e pure i suoi problemi interni e le divisioni politiche potrebbero complicare gli sforzi diplomatici di Washington».

«Da quando mi hanno restituito Almog non più ho smesso di sorridere e abbracciarlo», ha raccontato Orit, madre di Almog Meir Jan, uno dei quattro ostaggi liberati sabato. «Ci sono 120 famiglie che aspettano, senza poter respirare o dormire, pensando ai loro cari a Gaza. Siamo estremamente grati a Tsahal per il coraggioso salvataggio. Ma gli altri ostaggi hanno bisogno di un accordo per tornare a casa in sicurezza. Adesso», ha dichiarato Orit ai media israeliani (La Stampa).

Durante il raid per salvare i quattro ostaggi, il New York Times, citato tra gli altri da Libero e Giornale, riferisce la reazione di Hamas: avrebbe ordinato di uccidere altri ostaggi presenti nell’area. Il Corriere spiega che il leader dei terroristi, Yahya Sinwar usa come scudo umano un gruppo di rapiti.

L’amministrazione Biden è a un passo da finalizzare un trattato difensivo con l’Arabia Saudita. L’obiettivo è garantire sicurezza a Riad e allo stesso tempo inserire il trattato in un quadro più ampio che incoraggi le relazioni diplomatiche fra sauditi e Israele, spiega La Stampa. A rivelare l’accordo sono state fonti Usa e saudite al Wall Street Journal.

«Il voto dei pro Pal. non fa paura», titola il Foglio riferendosi ai partiti e candidati al parlamento europeo con posizioni «super propalestinesi». Tra loro rimane fuori da Strasburgo il partito di Michele Santoro, mentre le urne hanno premiato Alleanza verdi e sinistra. Ma, sottolinea il quotidiano analizzando in particolare il voto tra gli studenti universitari, sono «una rispettabile minoranza, molto minoranza, nel paese. Dunque, un modesto suggerimento: è il caso che tanti rettori la smettano di avere paura dei facinorosi che vogliono imporre le proprie idee impedendo l’agibilità politica ad altri». Continua intanto la campagna del Foglio «contro l’intifada nelle università».

Oggi pomeriggio il movimento propal che da un mese occupa due sedi dell’Università di Torino e il cortile del Politecnico, si confronterà in un’assemblea aperta con il rettore Stefano Geuna, oltre che con docenti e studenti di tutta la comunità universitaria, racconta Repubblica. La richiesta è sempre di boicottare Israele.

«Le avvisaglie del pogrom c’erano state venerdì 2 giugno, quando anche gli ulema avevano invocato il jihad. Le radio accese a tutto volume in ogni luogo, affermavano che “l’entità sionista” era ormai senza speranza e i suoi abitanti sarebbero stati sterminati e gettati nel mare». È il racconto-testimonianza di David Meghnagi in una lettera al Foglio della violenza antisemita che si scatenò nel 1967 contro la comunità ebraica a Tripoli.

Sul Giornale Fiamma Nirenstein sostiene che la scelta di Benny Gantz di uscire dal governo Netanyahu sia stata «spinta» dagli Stati Uniti. I media israeliani e americani riportano di una richiesta a Gantz da Washington di rimanere nel gabinetto di guerra, sottolinea Repubblica.