TORINO – Keshet e sigle radicali disertano il pride: «Clima ostile»
Da Torino a Milano a Roma, il clima nelle manifestazioni del Pride sarà ostile a Israele e al mondo ebraico. E per questo, Keshet Italia, che si definisce organizzazione ebraica queer, quest’anno non prenderà parte alle sfilate nelle diverse città. Non lo farà per i «crescenti timori di aggressioni dovuti al clima d’odio sviluppatosi attorno alla nostra partecipazione».
A Torino, dopo 25 anni di presenza, non ci sarà al Pride l’associazione radicale Adelaide Aglietta.
Il motivo, ha spiegato in una conferenza stampa il coordinatore dell’associazione Lorenzo Cabulliese, risiede nelle «dichiarazioni sulla situazione israelo-palestinese e il chiaro posizionamento del Coordinamento Torino Pride». Quest’ultimo «non cita né riconosce solidarietà alle persone LGBT ebree e israeliane e annovera solamente quelle palestinesi, facendo ancora sentire gli ebrei non graditi anche a una manifestazione come questa che dovrebbe essere di tutti», ha sottolineato Cabulliese. L’associazione Aglietta cita poi altre associazioni locali che le hanno espresso solidarietà e non saranno presenti al Pride torinese, tra cui +Europa Torino; Radicali Italiani; Italia Viva Torino; Certi Diritti Torino; Associazione Marco Pannella di Torino; Associazione Italia Israele; Gruppo Sionistico Piemontese». Inoltre, segnala sempre l’associazione, «è arrivato il supporto della Comunità ebraica di Torino e dell’Unione giovani ebrei d’Italia».