DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 17 giugno 2024

I quotidiani parlano dello scontro tra l’esercito e il primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo l’annuncio ieri di Tsahal di una «pausa tattica» all’offensiva a Gaza per facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari. Netanyahu l’ha definita «inaccettabile» e ha affermato di essere rimasto all’oscuro della decisione. Anche il ministro della Difesa Yoav Gallant, riportano Corriere e Stampa, ha affermato di non saperne nulla. Per l’ultradestra, chi ha avvallato la decisione dovrebbe dimettersi. «Di fronte a questa ondata di polemiche», spiega il Giornale, «l’esercito israeliano ha respinto le critiche e spiegato che ‘la decisione è militare’, aggiungendo che Netanyahu aveva recentemente incaricato i capi della sicurezza di aumentare gli aiuti a Gaza e di consentire un accesso più sicuro agli operatori umanitari».

«Se “Palestina libera” significa cancellare Israele, nessuno si sentirà mai al sicuro. Né noi israeliani né i palestinesi», chiarisce lo scrittore israeliano David Grossman. Intervistato da Repubblica, Grossman parla di un clima avvelenato ed «estremamente deprimente» in Israele. «Siamo tutti tristi», ma «credo che se ci verrà data la possibilità di avviare un dialogo, di capire meglio i propri errori e gli errori del nemico, si possa iniziare a cambiare le cose. Ma questo potrà avvenire solo se non ci si dimentica dei palestinesi».

Tra gli 80mila sfollati nel nord d’Israele a causa degli attacchi di Hezbollah c’è Ariela Fajrajzen, italki (ebrea italiana) genovese, classe 1939, che ha dovuto lasciare il suo kibbutz Bar’am, a meno di un chilometro dal confine con il Libano. Da otto mesi, racconta Fajrajzen a Domani, vive lontano da casa: «Moltissimi di noi non torneranno se non avranno solide garanzie dallo stato e dall’esercito che non si possa ripetere un 7 ottobre anche da noi sul confine settentrionale».

Si avvicinano le elezioni legislative in Francia (30 giugno e 7 luglio) con il Rassemblement National di Marine Le Pen favorito. Corriere, Stampa e Libero sottolineano la posizione di Serge Klarsfeld, 88 anni, storico e avvocato ebreo che ha dedicato la vita a dare la caccia ai nazisti. In un duello tra un candidato di Rassemblement National e uno dell’estrema sinistra della France insoumise, Klarsfeld ha detto che voterà «senza esitazioni per il primo», perché «il RN è cambiato e sostiene gli ebrei e Israele, mentre la France insoumise è macchiata dall’antisemitismo e da un antisionismo violento». Il Corriere segnala anche l’invito del calciatore della nazionale francese Kylian Mbappé ai giovani di votare contro gli estremismi.

Il Giornale torna sulla recente decisione francese di escludere le aziende israeliane dalla fiera annuale dell’industria delle armi e della difesa Eurosatory. Nonostante la preoccupante esclusione, spiega il quotidiano, «a Parigi si può prevedere che le grandi compagnie israeliane non soffriranno: Elbit, che ha ordinato ai suoi di astenersi da ogni visita, ha una lista di ordini per 20.4 miliardi di dollari, IAI, ha ordini per 19.1 miliardi, Rafael dai suoi 15.1 miliardi è cresciuta di 250 milioni nei primi tre mesi del 2024».

Il console di Israele in Italia Marco Carrai presenterà oggi una denuncia contro un imam di Bologna, Zulfiqar Khan, per istigazione all’odio razziale, all’omicidio e al terrorismo. Nel corso di un sermone, scrive in una nota Carrai, Khan «oltre ad appellare come pedofili ed assassini gli israeliani, ha testualmente detto che vanno ammazzati tutti uno per uno, senza differenza tra anziani o bambini comprese le donne incinte».