DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 27 giugno 2024
Su diversi quotidiani si parla della seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di FdI, da cui emergono nuovi elogi al fascismo e al nazismo, frasi antisemite e razziste da parte di giovani militanti. «Quello che i militanti urlano quando pensano di essere lontani dalle telecamere», scrive Repubblica, «sono anche sbeffeggiamenti alla senatrice Ester Mieli, anche lei di Fratelli d’Italia, ex portavoce della comunità ebraica romana, poco prima acclamata a “Casa Italia”», circolo romano di FdI.
La seconda inchiesta di Fanpage è stata presentata a Roma con Roberto Saviano, Corrado Formigli e la storica Michela Ponzani, racconta Libero. Per Saviano «L’antisemitismo è il motore» di molti gioviani «per via del complottismo: La grande scorciatoia con cui la politica spiega il mondo».
«Nella Parigi ebraica del Marais Mélenchon fa più paura di Le Pen», titola La Stampa, intervistando alcuni esponenti della comunità ebraica tra le vie della capitale francese. «Oggi la comunità ebraica vede andare la sinistra verso la deriva antisemita dopo aver fatto tanto per cercare di portarla al potere», racconta una delle voci intervistate dal quotidiano. «Molti ebrei si pongono la domanda su cosa votare in caso di ballottaggio tra un candidato melenchonista e uno lepenista e tanti sono tentati dal voto all’estrema destra».
George Latimer ha sconfitto nelle primarie democratiche Jamaal Bowman per il seggio di uno dei distretti di New York. A pesare, sottolinea il Corriere, le diverse posizioni su Israele. Latimer ha difeso in questi mesi Israele, mentre Bowman – tra i deputati della Squad, il gruppo che cerca di spingere a sinistra il partito – ha accusato Gerusalemme di compiere un genocidio a Gaza.
Il prossimo 24 luglio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlerà al Congresso Usa. Alcuni intellettuali e politici israeliani hanno scritto un appello sul New York Times per chiedere di ritirare l’invito a Netanyahu. «Non rappresenterà lo Stato di Israele e i suoi cittadini, ma ricompenserà la sua condotta scandalosa e distruttiva nei confronti del nostro Paese», sostengono i firmatari dell’appello, ripreso oggi dal Sole 24 Ore.
«In tutti i supermercati Coop non esiste più un prodotto con la scritta Israele», sostiene in una lettera al Foglio, Angelo Pezzana, dopo che il quotidiano aveva raccontato di una campagna interna alla Coop di boicottaggio dei prodotti israeliani. Per capire chi trae vantaggio da queste iniziative, scrive in risposta il direttore del Foglio Claudio Cerasa, basta vedere chi ne trae beneficio: Hamas, che in questi giorni è tornato ad invocare i boicottaggi. Tra chi ne sostiene la legittimità invece, attaccando il Foglio, Daniele Luttazzi sul Fatto Quotidiano.
Sarah Fainberg dell’Università di Tel Aviv ha curato 7 ottobre. Manifesto contro la cancellazione di un crimine, libro collettivo uscito in Francia per denunciare i tentativi di distorcere e giustificare le stragi compiute da Hamas (Foglio).