DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 4 luglio 2024

In Italia «l’antisemitismo e l’ostilità contro gli ebrei assumono oggi, schematicamente, almeno tre forme differenti. Tre matrici emergono: quella dei nazisti e di chi li rimpiange, quella veterocattolica e quella di sinistra , di cui si nega l’evidenza perché è mescolata alla politica», spiega a La Stampa il rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni. A destra, sottolinea Di Segni, il sovranismo tende «a considerare gli ebrei» come «stranieri, estranei alla patria». A sinistra invece c’è un «abbraccio acritico alla causa palestinese negando più o meno apertamente il diritto all’esistenza di Israele». Nel mondo cattolico poi è stato rispolverata l’antitesi «”Noi” siamo i buoni e gli amanti della pace, e “voi” siete i cattivi, i vendicativi». Nonostante questo, conclude il rav, «in per fortuna Italia non c’è ancora il livello di esasperazione che c’è in Francia».

Intervenuto alla Camera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha condannato «la vergognosa ostentazione di gestualità e simboli di totalitarismi che la storia ha condannato», da parte di esponenti del movimento giovanile di FdI; «così come i ripetuti incendi di bandiere israeliane nel corso di manifestazioni di piazza, gli assalti alle brigate ebraiche del 25 aprile scorso; le circostanze in cui è stato impedito a giornalisti di origine ebraica di prendere la parola in occasione di eventi pubblici». Per Piantedosi «c’è un trasversale e inaccettabile rigurgito dell’antisemitismo che va combattuto su ogni fronte». Discorso riportato tra gli altri Repubblica. Nell’intervento sono stati forniti alcuni dati sugli episodi d’odio in Italia: nel corso del 2023 sono state denunciate 37 persone e una è stata arrestata per condotte inerenti alla discriminazione razziale. Nei primi sei mesi del 2024, le denunce sono state 47 e 3 gli arresti.

II sindaco di Milano Beppe Sala replica alle parole del Walker Meghnagi al Corriere della Sera – «Dov’è il vecchio Pd che ci difendeva?» aveva dichiarato il presidente della comunità ebraica di Milano -, parlando di «provocazioni» che sarebbe meglio «evitare». Meghnagi aveva inoltre affermato di sentirsi protetto da Fratelli d’Italia. Per Sala, «quello è il posizionamento politico di Meghnagi e non necessariamente «della Comunità ebraica» (Corriere). I leader di Alleanza Verdi Sinistra hanno invece presentato una querela per diffamazione contro Meghnagi per l’accusa «di non aver mai condannato l’attacco del 7 ottobre». «La nostra condanna dell’orribile attacco terroristico di Hamas è stata immediata e senza alcuna ambiguità», hanno dichiarato Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (Giornale).

A contestare le parole di Meghnagi anche Emanuele Fiano, ex deputato Pd e presidente della Milano ebraica dal 1998 al 2001. «Trovo inaccettabile che il presidente della Comunità ebraica prenda le parti di un partito», e «chiedo che si scusi e corregga quanto detto», dichiara Fiano a Corriere Milano. «Vorrei chiedere a Meghnagi come si fa a sentirsi “protetti” da chi tiene a casa un busto del Duce, la persona che ha materialmente mandato a morire tanti ebrei italiani», prosegue Fiano, difendendo poi il Pd dalle accuse di ambiguità sul conflitto tra Israele e Hamas.

Per Davide Assael (Domani) Fratelli d’Italia «non riuscirà a liberarsi degli antisemiti», in riferimento ai militanti scoperti da Fanpage a fare saluti nazisti e commenti contro gli ebrei. «È inutile chiedersi perché un partito come FdI, o chiunque ne farà le veci, non riesca a emanciparsi da questa base»; sostiene Assael. «Semplicemente, non ha le risorse per elaborare una svolta culturale di questo tipo perché manca la componente conservatrice-liberale che da noi è stata incarnata da Cavour, Giolitti e Benedetto Croce, prima di essere seppellita per sempre dalla retorica mussoliniana».

Su Repubblica Corrado Augias racconta le contraddizioni storiche della Francia divisa tra l’anima illuminista e reazionaria. Tra gli esempi portati da Augias, il caso Dreyfuss in cui all’antisemitismo di una parte delle autorità e dell’opinione pubblica rispose il movimento innescato da Emile Zola e dal suo J’accuse contro il pregiudizio. Dell’antisemitismo di oggi in Francia scrive Avvenire, ricordando come nella comunità ebraica aumenti la paura di dover lasciare il paese.

«Sono un cristiano di Gaza e da quando Hamas ha preso il controllo della Striscia il nostro numero è diminuito da duemila a cinquecento». È la testimonianza al Foglio di un palestinese, fuggito da Gaza e ora residente in Cisgiordania. «I cristiani palestinesi, anche sotto l’Autorità palestinese, sono sempre stati trattati come cittadini di serie B. Anche se sotto Hamas va peggio che con l’Anp». Secondo la testimonianza, il gruppo terroristico usa le chiese e le case dei cristiani come scudi.

Donna Moderna intervista la relatrice speciale Onu per i Territori palestinesi, Francesca Albanese. Nel colloquio Albanese riproduce le sue note posizioni contro Israele, con diverse distorsioni storiche. Non ci sono domande sull’inchiesta aperta contro Albanese dalla stessa Onu per presunti finanziamenti illeciti da parte di gruppi pro-Hamas.