DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 22 luglio 2024
Il tema del giorno è il passo indietro di Joe Biden. Il candidato dei democratici alle elezioni di novembre non sarà lui. “Addio di Biden: votate Harris”, sintetizza in prima pagina il Corriere della Sera. Qualche altro titolo dai quotidiani: “Addio alla Casa Bianca” (Repubblica), “Bye bye Biden” (La Stampa), “Biden si arrende” (Il Giornale), “Biden mette l’America first e non si ricandida. Ora cambia tutto” (Il Foglio).
«Biden ha avuto il merito di tenere insieme l’Occidente nella difesa dell’Ucraina invasa dalla Russia rafforzando e ampliando la Nato, ma è anche vero che non è riuscito a mostrare una vera capacità di deterrenza nei confronti di Putin», sostiene il politologo Ian Bremmer in una intervista con il Corriere. «Anche in Medio Oriente, l’America si è in un certo senso isolata in un appoggio incondizionato a Israele senza coordinarsi con gli europei né con gli alleati nel mondo arabo. Salvo, poi, dover prendere le distanze da un Netanyahu incontrollabile e spregiudicato». Il 24 luglio il primo ministro israeliano interverrà al Congresso Usa. Secondo Fiamma Nirenstein (Il Giornale), «meglio sarà se a Washington ci si renderà finalmente conto che anche a Gaza Israele combatte nel nome del buon senso comune come lo intende l’Occidente».
Nuove minacce di escalation contro Israele da parte dei terroristi Houthi. Dopo l’attacco che ha provocato una vittima a Tel Aviv i terroristi yemeniti hanno rivendicato nuovi lanci multipli, mentre le forze israeliane hanno annunciato di aver intercettato un missile diretto al porto di Eilat. Nelle stesse ore, riferisce Repubblica, è arrivata anche una rivendicazione di attacco con un drone «da parte delle milizie filo iraniane dell’Iraq». Il quadro viene presentato nel suo insieme come «sempre più vischioso: una sequenza di attacchi in territorio israeliano e ritorsioni e altri attacchi e altre ritorsioni, che prosegue a ciclo continuo, giorno dopo giorno, mese dopo mese, dal confine con il Libano, da dove gli Hezbollah hanno lanciato più di trecento droni, dallo Yemen, dalla Siria e anche dall’Iraq».
Il boicottaggio di Israele «è virale», denuncia il Foglio, rilevando un impatto «dalla scienza alla letteratura, nell’industria e all’università». In un altro articolo la docente Daniela Santus descrive «cosa resta» del 7 ottobre e della guerra nella società italiana. Gli effetti continuano a sentirsi in vari ambiti, tra cui quello universitario. «È di questi giorni l’uscita di vari bandi per borse di studio rivolte esclusivamente a studenti palestinesi», viene spiegato. «Pensando a percorsi rivolti alla pace, è una scelta sbagliata quella di non offrire le medesime opportunità agli studenti israeliani».
«Sento arrivare un caldo da dietro. Sono a terra. Non sento nessun dolore, non sento niente: anestesia totale. Intorno a me urla irriconoscibili, presenze che si moltiplicano. Mi alzo, ma sono di nuovo a terra. Lo smartphone è volato via, vedo lo schermo illuminato. Mi allungo, lo stringo, intorno a me continuo a percepire colpi che non sento arrivare. Ma arrivano». Così il giornalista Andrea Joly nel raccontare sulla Stampa l’aggressione subita a Torino da parte di militanti di CasaPound. Le forze dell’ordine hanno finora identificato due presunti aggressori.