DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 15 agosto 2024

È il giorno dell’incontro in Qatar per rilanciare l’intesa di una tregua a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi. Israele ha mandato i suoi delegati e consegnato una lista di 33 nomi di rapiti – bambini, anziani, donne e malati – da liberare in una prima fase, riporta il Corriere della Sera. Il vertice, scrive il Giornale, «può essere l’ultima occasione per evitare l’escalation regionale».

All’incontro non parteciperà Hamas, che insiste perché l’intesa segua il piano delineato a maggio dagli Usa. Secondo il New York Times, ripreso da Repubblica, il premier israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe aggiunto a luglio delle condizioni. Netanyahu nega, affermando si tratti solo di precisazioni. Tra queste, l’indicazione che Israele dovrà mantenere una presenza militare lungo il confine tra Gaza e l’Egitto (Corridoio Philadelphia). Opzione rifiutata dai terroristi palestinesi, sostenuti dall’Iran.

«La volontà dell’Iran di colpire Israele non c’entra con l’eliminazione di Haniyeh. Il folle odio ideologico antiebraico era già scritto nero su bianco da Khomeini», sottolinea Giuliano Ferrara sul Foglio, citando un testo del 1970 dell’ayatollah in cui gli ebrei sono rappresentanti come il «simbolo di tutto ciò che l’islam deve combattere». Ovvero, conclude l’editorialista, «la libertà». Sulle stesse pagine, nella rubrica «Andrea’s Version», si ironizza sul movente iraniano per attaccare lo stato ebraico. Ad esempio: «Se Israele non interrompe all’istante le proprie azioni difensive contro il terrorismo di Hamas a Gaza e dintorni, l’Iran attaccherà».

Repubblica intervista Andrea Tenenti, portavoce della missione Onu Unifil, sullo scontro Israele-Hezbollah. «La presenza di 10.500 caschi blu delle Nazioni Unite da 49 Paesi dimostra la volontà internazionale di far sì che si arrivi a una soluzione», afferma Tenenti. «Noi siamo ancora l’unico canale di comunicazione diretto tra le parti, il che ha aiutato come deterrente, ma certo è fondamentale il lavoro politico intorno».

A fondare nel 1938 il kibbutz di Hanita, a pochi metri dall’attuale confine tra Israele e Libano, fu l’ebreo italiano Giuseppe Sinigaglia. Oggi, racconta il Giornale, il kibbutz è deserto. Siamo rimasti solo noi» spiega al quotidiano il maggiore Erez Haddar, che comanda una squadra di pronto intervento. «Per i civili è troppo pericoloso. Hezbollah non solo lancia di tutto, ma potrebbe anche cercare di infiltrarsi via terra».

Il dissenso contro Hamas nella Striscia di Gaza sta crescendo. Ne scrive Avvenire, citando il moltiplicarsi «di video e post critici» contro il gruppo terroristico. «Un sondaggio mostra che solo un quarto dei gazawi sostiene Hamas», rileva il quotidiano. Repubblica riporta la storia di un padre di Gaza che ha accusato l’esercito di aver ucciso la moglie e i due gemelli neonati in un bombardamento. Interrogato dal quotidiano, Tsahal ha replicato: «I dettagli dell’incidente, così come pubblicati, non sono attualmente noti all’Idf».

«Torture, Israele dica no a ogni cedimento», è il titolo dell’editoriale di Maurizio Caprara sul Corriere della Sera, in riferimento all’indagine sugli abusi sessuali compiuti in un campo di detenzione israeliano contro prigionieri palestinesi.

«Assalti, guida spericolata e provocazioni: Ben-Gvir, il ministro “con la pistola”» titola il Corriere della Sera, descrivendo il ministro israeliano della Pubblica sicurezza.

Repubblica Roma ricorda la recente scomparsa a 85 anni di Oreste Bisazza Terracini, avvocato di fama internazionale. «Dedicò la vita alla difesa della comunità ebraica e fu protagonista nei processi a Priebke e per l’attentato al Tempio del 1982».

L’attrice Gal Gadot interpreta la strega cattiva in un remake della Disney di «Biancaneve e i sette nani». Il film, già girato, uscirà nel 2025. Libero scrive di tensioni nel cast legati all’identità israeliana di Gadot. La co-star nel film Rachel Zegler ha scritto sui social «Palestina libera».