DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 22 agosto 2024

Il negoziato tra Israele e Hamas è «sull’orlo del fallimento», riportano i quotidiani oggi. Le prossime 48 ore, scrive La Stampa, chiariranno la direzione del conflitto: se verso un’intesa o verso una escalation delle ostilità. Nel merito, spiega il Giornale, la contesa tra le parti «è sul corridoio Netzarim, che divide da est a ovest Gaza e sul corridoio Philadelphia, tra la Striscia e l’Egitto. Hamas li vorrebbe liberi dalle forze dello Stato ebraico. Israele non cede». Il leader di Hamas Yahya Sinwar avrebbe inoltre chiesto un salvacondotto per sé.

«Fallisce la diplomazia e tornano a rullare minacciosi i tamburi di guerra in Medio Oriente», scrive il Corriere della Sera, concentrandosi sui nuovi scontri al nord tra Israele e Hezbollah. L’arsenale del gruppo terroristico libanese «non è rudimentale», sottolinea il Foglio. «Ha armi di precisione che in questi mesi di attacchi contro Israele ha perfezionato fino a riuscire, in alcuni casi, a non mettere in allerta le difese dello stato ebraico».

In Israele continuano le manifestazioni del Forum delle famiglie degli ostaggi per chiedere al premier Benjamin Netanyahu di siglare l’intesa con Hamas (Domani). Intanto, riporta la Stampa, «in vista del primo e delicato anniversario del 7 ottobre, sul fronte dell’opinione pubblica, il governo israeliano già intravede all’orizzonte un’ennesima crisi. Sempre più kibbutzim nel Sud del Paese stanno annunciando l’intenzione di disertare qualsiasi cerimonia ufficiale».

Nei suoi 22 anni in carcere, il leader di Hamas Sinwar scrisse tre romanzi e tradusse due libri dall’ebraico all’arabo sui servizi di sicurezza israeliani, racconta Repubblica. Uno dei romanzi è una celebrazione delle azioni di Ahmed Yassin, fondatore di Hamas. «È difficile dire se i libri offrano una prospettiva valida sul loro autore: Sinwar smise di scrivere presto per dedicarsi alla scalata al potere interno ad Hamas», nota Repubblica.

Tra i palestinesi è riemersa la richiesta di liberare Marwan Barghouti, da 24 anni in carcere in Israele e condannato per la partecipazione a diversi attacchi terroristici. «Le fazioni palestinesi sono divise su tutto, ma non su Barghouti», scrive Avvenire. Il Corriere intervista il cugino, Mustafa Barghouti, politico 70enne che accusa Netanyahu di non volere l’accordo e il leader dell’Anp Mahmoud Abbas di paralizzare la politica palestinese.

Da Chicago il direttore di Repubblica Maurizio Molinari racconta alcuni passaggi della Convention democratica incentrata sulla candidata presidente Kamala Harris. Su Israele, spiega, il tono è stato moderato. Anche «tutti i portavoce dell’ala più progressista hanno fatto proprio il linguaggio di Harris in favore di “cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi” senza cedere alle richieste dei circa 40 delegati uncommitted con la kefiah che chiedevano la fine degli aiuti – non solo militari – a Israele». Molinari sottolinea poi l’impegno contro l’antisemitismo ribadito dal marito di Harris, Doug Emhoff, che è ebreo.

A sostenere Harris a Chicago c’era anche Josh Shapiro, già dato come favorito per la nomina a candidato vicepresidente. Alla fine Harris ha scelto per l’incarico Tim Waltz e Donald Trump, racconta il Corriere, ha accusato la candidata democratica di aver escluso Shapiro perché ebreo. «Trump non ha nessuna credibilità su queste cose. È una persona che ha iniettato continue divisioni nella nostra politica. Non c’è ombra di antisemitismo nel dialogo che ho avuto con Kamala Harris», ha dichiarato Shapiro.

Autore del romanzo Fervore (pubblicato in Italia da Neri Pozza), lo scrittore britannico Toby Lloyd si definisce ateo, ma spiega di avere un legame con le proprie radici ebraiche. Due gli aspetti che lo interessano: «Il primo, la nostra eredità letteraria, dalla Torah al Talmud fino ai canoni di Roth, Saul Bellow, Primo Levi e il loro impatto sulle singole culture nazionali. Il secondo è come la storia degli ebrei abbia un’influenza fortissima sul presente, soprattutto in un momento tragico come dopo le stragi del 7 ottobre e la seguente offensiva a Gaza».