DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 23 agosto 2024
Seconda giornata di negoziati al Cairo per il rilascio degli ostaggi e per il cessate il fuoco a Gaza. Le ricostruzioni giornalistiche descrivono una strada in salita. La riduzione delle distanze «passa dal corridoio Filadelfia», scrive La Stampa. «La zona cuscinetto in territorio palestinese lungo il confine tra Gaza e il Sinai sta inceppando il meccanismo statunitense», anche perché più che un muro la barriera si è rivelata finora «una rete a maglie larghe con oltre 150 tunnel (tanti ne ha distrutto finora Tsahal) da cui per decenni sono state introdotte clandestinamente anni e altro materiale bellico di contrabbando». Le agende di Egitto e Hamas «non sono mai state così simili», accusa il Foglio, registrando una convergenza tra i terroristi e il leader egiziano Abdel Fattah al-Sisi sul fatto che Gaza possa essere governata «solamente dai palestinesi», mentre il coinvolgimento di qualunque altra forza straniera «significherebbe indebolire la legittimità della causa». Così Libero: «Le trattative ferme perché Netanyahu non cede ad Hamas».
Sullo sfondo, denuncia l’analista Gabriele Segre sulla Stampa, un’Europa «impotente nel mondo in frantumi». Un discorso che vale per Il Medio Oriente, rileva il direttore della fondazione Vittorio Dan Segre, ma anche per la guerra russo-ucraina, le crisi in Venezuela e altri scenari ancora.
Nel mentre Israele resta sulle tracce di Yahya Sinwar. Dove il capo di Hamas sia finito dal 7 ottobre è la domanda delle domande, ricorda Guido Olimpio sul Corriere della Sera: «È chiuso in un cunicolo claustrofobico? Vive mimetizzato in una casa qualsiasi di Khan Younis? Oppure è in un bunker attrezzato? Lo sapremo se lo troveranno».
Il regista israeliano Dani Rosenberg presenta a 7 del Corriere Of Dogs and Men, storia di fantasia su una ragazza che torna dopo l’attacco di Hamas a cercare il suo cane. «La storia della sedicenne Dar è fiction, così come il diario ritrovato della madre», precisa il regista. Tutta la trama è però ispirata a vicende reali «e abbiamo girato nel kibbutz Nir Oz a fine ottobre, quando le tracce della violenza erano ancora scioccanti».
Repubblica racconta chi è il 43enne Adam Frankel, l’autore dei discorsi di Kamala Harris, in passato collaboratore di Barack Obama: «Uno dei nonni è un sopravvissuto del campo di concentramento di Dachau. Una nonna sfuggì all’Olocausto nascondendosi nei boschi dell’Est Europa, dove combattevano i partigiani ebrei». Cinque anni fa Frankel ha pubblicato un libro, The Survivors: A Story of War, Inheritance, and Healing, «sugli effetti a catena di quella tragedia sulle generazioni».
Repubblica ripercorre la storia dell’esponente sionista Enzo Sereni, nato a Roma nel 1905, di cui cadrà quest’anno l’80esimo anniversario dall’uccisione a Dachau. «Era un intellettuale, un agente segreto, un pacifista intransigente e divenne un pioniere del sionismo socialista», spiega Mirella Serri nel ricostruirne le tante vite intrecciate. L’esperienza di Sereni, si legge, «fu unica nella storia della lotta al nazifascismo» e «forse anche per questo oggi il suo nome non occupa il posto che merita nelle pagine di storia».