LA SPIGOLATURA – Jona: I punti cardinali nella Torah

Gli Ebrei sono nati “migratori”. Fino ad Abramo nessuno sognava di muoversi dal paese dove era nato e cresciuto. Ma fu proprio per obbedire al comando del Signore: «Lech lechà» «va via dal tuo paese», che comincia la grandezza di Abramo. Arrivò al paese di Canaan e qui si apprestò a fermarsi. Ѐ interessante l’espressione utilizzata per descrivere il paese ed i luoghi dove si fermò Abramo. La Torah spiega che Abramo arrivò a Shechem (l’attuale Nablus) e da lì si spostò verso il monte «mikedem leBeth El», avendo Bet El “miyam” e Ai, la località in cui Abramo si trovava, “mikedem”. Di là Abramo viaggiò “negba”. Detto così certamente confonde e sembra significare poco o nulla. Ma se andiamo ad analizzare le parole e le loro origini si scoprono elementi suggestivi, molto interessanti.
Anzitutto la parola kedem, che è utilizzata per indicare l’oriente, ha anche altri significati affini, almeno per chi parlava l’ebraico ai tempi di Abramo. “Kedem” è la parte anteriore e quindi anche “prima di adesso”. Ma è anche l’oriente, dove si vede “prima” il sole (al mattino). La Torah chiarisce che Abramo, essendo sul monte a oriente di Beth El, aveva ovviamente Beth El a occidente, ma come indica l’Occidente? L’espressione utilizzata è particolare: «miyam», dal mare.
Il mare, in Israele, è una realtà imprescindibile, perché da nord a sud il paese, da oriente, costeggia il mare che si trova a ovest della sua costa.
Poi, scrive la Torah, «continuò il suo viaggio dirigendosi negba». E qui occorre fare un‘osservazione di interesse anche attuale: «negba» terminando in “a” significa “verso”, “in direzione di”. E qual è la direzione? Il Negev. E cosa è il Negev? I traduttori della Torah se la cavano semplicemente utilizzando l’espressione meridione, ma non si può dimenticare che il Negev è la zona (desertica) del sud di Israele. Oggi quel “sud” non è più, soltanto, un punto cardinale, ma è diventato il nome di una importante regione di Israele.
Queste piccole osservazioni dimostrano come la realtà attuale (linguaggio e fatti) affondi le sue radici nella storia, la Storia degli antichi e degli avi da cui noi deriviamo.

Roberto Jona