DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 27 agosto 2024
Israele ha ordinato a Gaza l’evacuazione della città di Deir al-Balah. Una decisione, scrive il Corriere, che ha portato l’Onu a sospendere temporaneamente la sua azione umanitaria nell’area. Intanto, aggiunge Repubblica, proseguono i negoziati indiretti tra Israele e Hamas con la mediazione di Usa, Egitto e Qatar. Funzionari americani al New York Times hanno affermato che certe distanze appaiono incolmabili.
Il ministro della Sicurezza nazionale, l’esponente di estrema destra Itamar Ben Gvir, «ha scatenato una nuova bufera dichiarando che se potesse costruirebbe una sinagoga nel complesso della moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme», riporta il Giornale. La Stampa registra la rabbia di alcuni palestinesi di Gerusalemme.
Dopo il 7 ottobre Israele ha recuperato gradualmente la sua capacità di deterrenza, scrive il Foglio. Lo dimostrano le rivendicazioni «di un successo che non esiste» del capo di Hezbollah Nassan Nasrallah, che non vuole entrare in guerra con lo stato ebraico. Le autorità israeliane, sottolinea il Foglio, sono però preoccupate da un possibile errore dei terroristi nel lancio di missili: «questa volta sono finiti tra i pollai, la prossima potrebbero colpire i civili», innescando un conflitto su larga scala. Secondo l’analista israeliana Sarit Zehavi, intervistata da Repubblica, i civili erano tra i bersagli dell’attacco di Hezbollah di domenica, ma il sistema di difesa Iron Dome ha evitato vittime.
L’attentato alla sinagoga di La Grande-Motte, nel sud della Francia, ha riacceso i fari sull’antisemitismo in Europa. A compiere l’attacco è stato un algerino di 33 anni avvolto in una bandiera palestinese. «Non ha causato vittime, ma sarebbe potuta essere una tragedia assoluta», ha sottolineato il premier francese uscente Gabriel Attal (Avvenire). Il Foglio ricorda i dati del ministero dell’Interno francese: + 200% di atti antisemiti nel 2024 rispetto all’anno precedente.
Il Giornale torna sui dati pubblicati a luglio dall’Agenzia europea per i diritti umani in cui si registravano le preoccupazioni degli ebrei di diversi paesi Ue. Il 37% ha dichiarato di aver subito attacchi antisemiti nell’anno precedente l’indagine.
A Milano il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha deciso il «rafforzamento delle misure di vigilanza per garantire la sicurezza degli obiettivi sensibili e strategici ebraici e israeliani».
«Ormai ci si è quasi abituati a considerare questi atti di violenza contro ebrei e istituzioni giudaiche come una ritorsione, per così dire, fisiologica dei torti fatti ai palestinesi», denuncia sul Corriere della Sera Paolo Mieli. «Soprattutto a sinistra è sempre più raro che gli atti di antisemitismo vengano stigmatizzati con il tono che tale stigmatizzazione meriterebbe», afferma Mieli. «Fortunatamente non tutta la sinistra europea si è mostrata insensibile al tema», aggiunge. «In Italia una consistente parte del Pd ha dato prova di attenzione a questo genere di violenza». Intervistato dal Riformista, l’ex parlamentare Pd Emanuele Fiano, denuncia: «Essere ebreo oggi in Italia, in Europa, rappresenta un rischio per la vita. Non lo si vede ma è così».
«Dal papa con israeliani e palestinesi: il dialogo sulla pace è possibile», titola la Stampa, traducendo un resoconto dello scrittore irlandese Colum McCann di un recente incontro in Vaticano con papa Francesco.