DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 30 agosto 2024
L’avanzare dell’operazione su larga scala d’Israele in Cisgiordania viene raccontato da diversi quotidiani, tra cui Corriere, Stampa e Sole 24 Ore, evidenziando la voce critica dei vertici Onu che chiedono uno stop. Al Messaggero l’ex capo dello Shin Bet Yaakov Peri spiega come l’operazione sia dovuta all’esigenza di smantellare cellule terroristiche pronte a pianificare attentati esplosivi in Israele in particolare in concomitanza con le imminenti festività ebraiche.
«È evidente che l’obiettivo israeliano sia di “ripulire” il più possibile i propri confini su tutti i potenziali fronti di guerra, nell’assunto che questa fase di grande instabilità rappresenti la preparazione a un potenziale confronto con l’Iran», sostiene Ettore Sequi su La Stampa.
Inizierà domenica dal centro di Gaza la tregua temporanea per vaccinare i bambini contro la poliomielite. Poi la campagna vaccinale proseguirà nel nord e nel sud: «In ciascuna delle aree le armi si fermeranno per tre giorni, con la possibilità di estenderli a quattro», spiega Repubblica.
L’alto rappresentante agli Esteri Ue Josep Borell ha proposto di sanzionare i ministri israeliani «che hanno usato parole d’odio contro i palestinesi». Un’idea respinta dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intervistato dal Corriere. «Sarebbe un grave errore. Una cosa è sanzionare i coloni che hanno compiuto violenze, altra i ministri di un governo in carica. Vorrebbe dire rompere le relazioni diplomatiche con Israele. A chi gioverebbe? Si rischierebbe solo un inasprimento del conflitto e l’impossibilità di far parte dei mediatori», afferma Tajani.
Secondo l’ex premier israeliano Ehud Olmert, intervistato dal Fatto Quotidiano, i vertici militari e dell’intelligence dello stato ebraico dovrebbero dimettersi «dichiarando che non possono servire gli interessi morali, di sicurezza, militari e politici d’Israele alla luce di ciò che vedono e sentono dire ogni giorno (in riunioni riservate) dalle bocche del premier Benjamin Netanyahu e dei suoi ministri».
«Il Medio Oriente è a un punto di svolta. I movimenti radicali – sia gli estremisti islamici come Hamas, ma anche i coloni radicali israeliani e i leader della teocrazia iraniana – sembrano giunti al loro apice. Ora dovranno scegliere: potranno rilanciarsi per diventare ancora più oltranzisti, oppure venire gradualmente soppiantati da elementi più moderati e disposti al dialogo». È la previsione al Corriere 7 del politologo Gilles Kepel, che presenta il suo libro dedicato al Medio Oriente Olocausti.
L’antisemitismo non è un virus, non è una malattia che si può curare con un vaccino, spiega il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera in una lunga intervista all’Unità. «L’antisemitismo è a tutti gli effetti un linguaggio politico elaborato e prodotto nella società moderna. Un complesso di segni e di comportamenti che si fondano su radicati stereotipi e pregiudizi secolari. Uno strumento che si è dimostrato particolarmente efficace nella dialettica sociopolitica».
In Israele «la vita prosegue con entusiasmo, senza paure», scrive un lettore del Foglio, raccontando di essere appena tornato dal paese.
Repubblica Bari segnala un tentativo di boicottaggio in assenza del boicottato: un’associazione locale ha chiesto che Israele sia escluso dalla prossima Fiera del Levante (28 settembre), ma Israele non ha fatto domanda per uno stand, spiegano gli organizzatori.
Su Repubblica l’ex diplomatico israeliano Alon Pinkas elenca le diverse sfide di Kamala Harris se dovesse diventare presidente degli Stati Uniti e si concentra sui rapporti con Israele. «È cresciuta nella relazione e nell’alleanza tra Usa e Israele e forse aderirà ai suoi principi fondamentali. Tuttavia, da una prospettiva generazionale, potrebbe avere una visione critica di come Israele gestisce l’alleanza e se è ancora un alleato affidabile. Da vice, ha assistito a un Primo Ministro israeliano che ignora gli interessi americani».
Il Foglio pubblica la traduzione di un presunto testimone dei massacri del 7 ottobre che si sarebbe suicidato. I media israeliani hanno scoperto che si tratta di un falso.