REGGIO EMILIA – La scomparsa di Alberta Sacerdoti, una vita per i giovani e la Memoria
È scomparsa all’età di 83 anni l’insegnante di lingue in pensione Alberta Sacerdoti, a lungo referente della Comunità ebraica di Modena per Reggio Emilia. Nata nel 1941 a Padova, scampata ai rastrellamenti nazifascisti insieme ai genitori, aveva consacrato la vita ai giovani e alla Memoria, ricevendo nel corso degli anni un apprezzamento trasversale da parte della città di adozione confermato adesso in queste ore di cordoglio. «A lei va la nostra gratitudine per l’impegno lungo e tenace di custode di memorie personali e di cultrice di storie e memorie collettive della comunità ebraica in Emilia-Romagna e nella nostra città in particolare», ha commentato tra gli altri la notizia Marco Massari, il sindaco di Reggio Emilia, ricordando il contributo di Sacerdoti alla fioritura di progetti interculturali e al restauro e alla riapertura della sinagoga locale, la cui gestione è stata affidata di recente all’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea (Istoreco) con un programma di mostre, laboratori e attività culturali. Di Istoreco è stata per anni una colonna la stessa Sacerdoti, partecipando a viaggi della Memoria e di studio in Israele, in memoria anche dello zio paterno Franco assassinato ad Auschwitz-Birkenau. «Era una nostra amica, presente e generosa. E così la ricorderemo», annuncia l’istituto. La prima occasione per farlo sarà quella della Giornata Europea della Cultura Ebraica di domenica 15 settembre, quando «la sinagoga reggiana ospiterà diverse iniziative, che verranno dedicate alla memoria di Alberta».