DAFDAF 150 – I primi anni 

Ebbene sì, l’ultimo DafDaf reca in copertina un 150, e siamo arrivati anche al 14° compleanno. Come raccontavamo presentando il numero, non è stato facile decidere a cosa dare più spazio: da diversi anni il primo numero autunnale del giornale ebraico dei bambini esce con una testata speciale, e nello striscione sorretto dalle lettere che formano il nome del giornale ebraico dei bambini – la testata disegnata da Paolo Bacilieri e colorata da Viola Sgarbi – si legge un numero. Il titolo è sempre lo stesso, una nostra piccola tradizione, ma questa volta al nostro BUON compleANNO (cade sempre in concomitanza con Rosh haShanah) non era ovvio decidere quale numero associare. Alla fine insieme a Giandomenico Pozzi, il grafico di DafDaf, abbiamo optato per il 150, ricordando il compleanno vero e proprio con torta a candeline. La copertina ripropone l’apertura del numero zero, con Davidino, il personaggio disegnato per noi da Enea Riboldi, che torna ogni mese sull’ultima pagina. Era il settembre 2010, l’inizio di un viaggio partito da Opicina, dove nel mese di luglio per la prima volta la redazione si era messa al lavoro sull’idea di un giornale per bambini, durante Redazione Aperta. C’era la volontà di mostrare che gli ebrei italiani hanno non solo una storia millenaria, ma soprattutto fiducia nel futuro. E tanto da raccontare. Quell’estate non è nato un giornale per bambini ebrei, ma “il giornale ebraico dei bambini”, come ricordiamo ogni numero, in copertina. Sul giornale un primo QRcode permette di arrivare al file della cover originale, il primo passo di un percorso che porterà il giornale ebraico dei bambini ad avere un suo spazio online. 

Nelle pagine successive di questo numero tutto speciale il viaggio nel tempo continua, un anno dopo l’altro: nel 2011, la prima estate di DafDaf, abbiamo scelto di dedicare tre numeri ad argomenti diversi dal solito. Il tema era semplice: alef, bet e ghimel, le prime lettere dell’alfabeto che abbiamo declinato in tutti i modi possibili e compaiono già in copertina, grazie a Luisa Valenti. E quell’estate avevamo anche lanciato una una sfida, che avevamo proposto ad alcuni illustratori, chiedendo loro di racontare un libro intero in una pagina. In sole quattro illustrazioni e dedicando obbligatoriamente la prima al titolo. Per il numero 10 Stefano Gioda aveva scelto 20000 leghe sotto i mari. Anche nel 2012 un numero di DafDaf era nato da una scommessa, ci eravamo chiesti se era possibile dedicare un giornale per giovani lettori ai… pidocchi. In effetti sì, e nel numero 19 siamo anche riusciti a pubblicare testi di ben undici rabbini, che hanno spiegato in poche righe il significato delle piaghe che si ricordano ogni anno durante il Seder di Pesach. Compresi i pidocchi, ovviamente. Nell’anno successivo, il 2013, il Museo Ebraico di Bologna ci ha fatto l’onore di dedicare a DafDaf una mostra, organizzata in concomitanza con la Bologna Children’s Book Fair, nota come BCBF, la più grande fiera internazionale dedicata ai libri per Bambini, diretta da Elena Pasoli. E per quel numero è arrivato un regalo: Vittorio Giardino, maestro assoluto della linea chiara e autore di fumetti apprezzati in tutto il mondo, ha disegnato la copertina del numero 30, che è diventata il poster della mostra.