ISRAELE – Tsahal: Contro Hezbollah offensiva sempre più intensa

«A Hezbollah non deve essere concessa una pausa». È l’avvertimento del capo delle forze armate israeliane Herzl Halevi, mentre il nord è diventato il fronte principale del conflitto iniziato il 7 ottobre. Dall’8 ottobre Hezbollah è entrato in gioco per sostenere Hamas, attaccando città e villaggi israeliani vicini al confine. La guerra di logoramento ha portato all’evacuazione di decine di migliaia di persone e ora, a quasi un anno di distanza, Tsahal ha cambiato strategia. In pochi giorni sono stati presi di mira in Libano 1600 obiettivi, tra cui i vertici di Hezbollah e il suo arsenale bellico. «Accelereremo le operazioni offensive e rafforzeremo tutti gli schieramenti. La situazione richiede un’azione intensa e continua su tutti i fronti», ha spiegato Halevi, mentre oltre cento razzi sparati dai terroristi libanesi facevano suonare gli allarmi in tutto il nord, fino all’area di Haifa.

Gli scenari
Tsahal è pronto a ogni scenario, spiega l’ex generale Assaf Orion sul sito dell’Institute for National Security Studies di Tel Aviv (Inss). Le unità della fanteria sono state spostate al confine, sottolinea Orion, e «i piani militari consentono a Israele di scegliere tra diverse alternative, tra cui un attacco via terra e persino una guerra su vasta scala». Entrambe le strade non hanno il sostegno Usa, sottolinea Orion. Questo non implica che Gerusalemme non scelga di percorrerle, aggiunge l’analista. «Il problema è che un attacco di terra limitato consentirà di ottenere un risultato militare temporaneo. Mantenerlo, richiederà costi pesanti dovuti a una presenza militare prolungata, oltre a rafforzare la narrativa di resistenza di Hezbollah contro l’occupazione straniera. Una guerra su vasta scala comporterebbe danni molto pesanti per entrambe le parti, ed è giusta intraprenderla solo quando Israele sarà ad un alto livello di preparazione e quando il sostegno degli Stati Uniti sarà garantito».

(Nell’immagine soldati di Tsahal al confine con il Libano)