TORINO – La montagna di Primo Levi fra l’amore per la roccia e la Resistenza

È stato un pomeriggio di approfondimento, in continuità con la Giornata Europea della Cultura Ebraica con Torino città capofila. L’incontro si è aperto nelle sale espositive del Museo Nazionale della Montagna di Torino con una visita alla mostra Le Ossa della Terra. Primo Levi e la montagna realizzata dal Museo Nazionale della Montagna in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, guidata dai curatori Guido Vaglio con Roberta Mori. Alla visita è seguito un incontro di approfondimento dedicato ai filmati di famiglie ebraiche. Alla presenza di Mario Montalcini, Presidente del Museo Nazionale della Montagna e Dario Disegni, Presidente della Comunità Ebraica di Torino i curatori hanno raccontato le scelte compiute, dalla strutturazione dell’area storico biografica alla ricerca dei materiali: dalla corrispondenza con Mario Rigoni Stern e Nuto Revelli, ai filmati e alle fotografie d’epoca. Non mancano gli sci che Primo Levi usava in Valle d’Aosta nel dicembre 1943, prima dell’arresto, e una picozza che viene invece dalla collezione del Museo.
La mostra si articola intorno alle parole di Levi e trasmette sia la sua passione profonda per la montagna sia quell'”andare in montagna” sinonimo per tanti di una scelta precisa: l’adesione alla lotta partigiana. A seguire, con gli interventi di Daniela Scala, storica della fotografia CDEC, della responsabile dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa Elena Testa e di Alida Vitale, Consigliera del Centro Internazionale di Studi Primo Levi sono stati presentati i documenti parte di Mi ricordo. I film di famiglia delle Comunità Ebraiche Italiane. A partire dal 2019 il CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, ha portato avanti la raccolta, catalogazione e una successiva digitalizzazione dei filmati conservati dalle famiglie ebraiche. Dai 35 mm ai super8, tante sono state le testimonianze visive raccolte, materiali capaci di offrire uno sguardo sul secolo scorso: voci, volti e ambienti sono il punto di partenza per ricostruire una storia intima che narra di legami, avvenimenti, appuntamenti più familiari o feste condivise con le rispettive comunità. Viaggi, gite, bar e bat mitzwah, matrimoni, picnic, occasioni selezionate tra i 1.043 film raccolti sino a ora tra le famiglie ebraiche italiane, per circa 150 ore di materiali girati tra il 1923 e il 1993. L’archivio del CSC raccoglie oltre 12.000 film di famiglia, uno spaccato prezioso della società italiana del Novecento.

(Nell’immagine, da sinistra: Daniela Scala, storica della fotografia CDEC – Alida Vitale, Consigliera del Centro Internazionale di Studi Primo Levi – Dario Disegni, pres ComebraTo – Elena Testa, responsabile dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa)