DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 1 ottobre 2024

È iniziato ieri sera l’attacco via terra d’Israele al Libano. Un’operazione che il governo di Gerusalemme ha qualificato come «limitata» e con l’obiettivo di disinnescare ulteriormente la minaccia terroristica di Hezbollah.
Riporta tra gli altri il Corriere della Sera che l’accelerazione verso questo scenario «sarebbe stata voluta dai generali vista la scarsa, per ora, reazione di Hezbollah alla morte del capo supremo». Data per imminente per tutta la giornata, racconta Repubblica, la notizia dell’inizio delle operazioni terrestri «non è arrivata dalle Israeli defence forces (Idf) ma dagli Stati Uniti, tramite il portavoce del Dipartimento di Stato». Per La Stampa l’attacco vuole dire una cosa sola: «Gerusalemme è arrivata alla conclusione strategica che la minaccia rappresentata da Hezbollah va estirpata». Il Foglio presenta l’azione militare come un atto di deterrenza «contro l’asse del male». Una invasione «annunciata», chiosa il Giornale.

Su Repubblica, l’ex parlamentare del Pd Andrea Romano si scaglia contro gli «antisemiti di sinistra» che hanno preso di mira Liliana Segre a Milano. «L’antisemitismo di sinistra è un fenomeno antico quanto la sinistra, come ha spiegato quasi vent’anni fa Gadi Luzzatto Voghera in un illuminante libretto Einaudi che andrebbe diffuso in tutte le scuole», scrive Romano. Del tema si parla anche su giornali orientati a destra. Secondo Libero, la segretaria del Pd Elly Schlein «tace sugli antisemiti rossi». Simile il pensiero di Vittorio Feltri: «La sinistra omertosa con gli antisemiti» (Il Giornale).

Gruppi propal hanno annunciato di voler sfidare il divieto della Questura allo svolgimento di cortei che inneggiano al 7 ottobre, programmati attorno al primo anniversario del pogrom. Al riguardo «l’attenzione dei vertici dell’ordine pubblico è massima», riferisce il Corriere. «In settimana, coordinate dal Viminale, sono previste riunioni in Prefettura e in Questura».

La Stampa intervista il regista israeliano Amos Gitai, prossimamente in scena a Roma con la pièce House. Sulla guerra su più fronti in corso in Medio Oriente, Gitai dice: «Dobbiamo uscire dal paradigma manicheo che contrappone gli “angeli” ai “bastardi”. Non si tratta di un conflitto così semplice».

Il Riformista ospita un intervento di Stefano Parisi, direttore dell’associazione 7 ottobre, secondo il quale «accademici, giornalisti, intellettuali di tutto l’Occidente» starebbero piegando la testa di fronte «alla violenza e alla menzogna della propaganda dell’integralismo islamico».

La Stampa intervista anche Jochen Böhler, direttore dell’istituto Wiesenthal di Vienna. Il tema è l’ascesa dell’estrema destra a Vienna. «Non direi che stiamo andando verso i nuovi Anni 30″» afferma Böhler. «Ma abbiamo un esempio storico in cui l’ascesa del populismo in tempi di crisi può degenerare». In ogni caso, sottolinea, è suonato «un campanello d’allarme democratico gigantesco».