LIBRI – 7 ottobre, Nicolucci intervista ex capo dello Shin Bet

Nulla più sarà come prima del 7 ottobre. E questo vale non solo per Israele, come si è spesso letto in questi mesi, ma anche «per i palestinesi, il Medio Oriente e il mondo». Prende le mosse da questa considerazione il ragionamento svolto da Fabio Nicolucci, analista specializzato sui temi della sicurezza nella regione mediorientale e nel mondo arabo, nel suo nuovo libro Israele e il 7 ottobre. Prima e dopo edito da Guerini Associati.
Già autore del saggio Sinistra e Israele. La frontiera morale dell’Occidente, di cui ritiene questo lavoro una «ideale continuazione», Nicolucci dedica molte pagine alla situazione interna allo Stato ebraico. L’analista si è sempre professato vicino all’ideale sionista ed è una prospettiva che rivendica. Ha però parole molto dure sull’attuale primo ministro Benjamin Netanyahu, che accusa non solo di non avere una strategia bellica all’altezza ma anche di aver sdoganato l’estrema destra messianica sua alleata di governo. A detta dell’autore, sotto la spinta del più longevo premier d’Israele e nel solco anche del 7 ottobre, sarebbe in atto un tentativo di «mutazione genetica» del sionismo. Fenomeno al quale Nicolucci contrappone la «rivolta laica» di una parte considerevole della società israeliana, scesa in piazza già ai tempi del tentativo di riforma della giustizia. Conclude il saggio una intervista a a Yaakov Peri, ex capo dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno. Secondo Peri, nell’attuale governo ci sarebbe «un senso di anarchia senza responsabilità», mentre «la sicurezza viene dall’unità» e «se non hai unità d’intenti sui fondamentali non puoi avere sicurezza».
Il libro è interessante e con tanti livelli di analisi. Peccato per l’uso ricorrente di espressioni infelici tipiche di una certa propaganda propal, che rischiano di inficiare la qualità del lavoro nel suo insieme.