DAFDAF 151 – Tishrì, il mese delle feste. Yom Kippur

Il numero 151 di DafDaf, attualmente in distribuzione, si apre con una sorta di ripasso delle feste di Tishrì, sviluppato in collaborazione con Zeraim, il progetto dell’area Cultura e Formazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Abbiamo preparato sei pagine che contengono le informazioni principali sulle festività di queste settimane: Rosh haShanah, Yom Kippur e Sukkot, con Sheminì Atzeret e Simchat Torah.

Dalle date alle fonti, dai precetti ai diversi nomi della festa fino agli usi più noti, sono pagine schematiche ma ricche di informazioni che vi proponiamo qui, insieme al nostro augurio di giornate serene.

Buona lettura!

a.t.

 

Tishrì, il mese delle feste. Yom Kippur

Il 12 ottobre 2024, con vigilia l’11, è Yom Kippur, il “Giorno dell’espiazione”. Nella Torah compare con il nome Yom Hakippurim e cade il 10 di Tishrì al termine di 10 giorni detti Yamim Noraim – giorni temibili. “…In quel giorno il Sacerdote espierà per voi, per purificarvi; di tutti i vostri peccati verrete purificati davanti al Signore…” (Levitico ויקרא cap. 16 v. 30)

Precetti:

Il giorno di Yom Kippur יום כפור capita alla fine dei cosiddetti Yamim Noraim, ימים נוראים giorni terribili. Si digiuna e l’intera giornata viene dedicata alle preghiere, a confessare i nostri peccati. La Torah prescrive per questo giorno di espiazione l’astensione da ogni cibo e bevanda e da ogni lavoro dalla sera del 9 di Tishrì fino alla sera del 10.

Durante i dieci giorni che vanno da Rosh haShanah a Kippur nella preghiera dell’amidà vengono aggiunti dei brani speciali. È molto importante in questi giorni occuparsi di:

Tefillà (preghiera)

Zedakà (donazioni ai bisognosi) 

Teshuvà (pentimento)

Il sabato fra Rosh haShanah e Kippur si chiama Shabbat Shuvà, perché in esso si legge il brano “Shuvà Israel…” (Osea XIV). 

Questo shabbat viene comunemente chiamato Shabbat Teshuvà (sabato di pentimento) poiché capita durante i giorni penitenziali.

Preghiere specifiche:

In aggiunta alle preghiere dei giorni di festa (Arvit, Shachrit, Musaf e Minchà), il giorno di Kippur ci sono alcuni testi speciali:

Viddui (confessione dei peccati) Si recita alla vigilia di Kippur ed è presente in tutte le preghiere della giornata; è una formula uguale in tutti i riti e si recita al plurale perché ciascuno di noi confessa non solo i propri peccati ma anche quelli di tutto il popolo di Israele.

Kol Nidrè o Kol Nedarim (tutti i voti)

Si recita la sera di Kippur prima di Arvit e con essa dichiariamo nulli, di fronte a Dio ed alla comunità, tutti i giuramenti e i voti sbadatamente fatti durante l’anno.

Neilà (preghiera di chiusura)

Si recita dopo la tefillà pomeridiana di Minchà ed è la preghiera finale di Kippur. Al suo termine si suona lo Shofar come segno della fine della giornata di Kippur. (Attenzione! Il digiuno termina solo dopo la preghiera di Arvit e l’Avdalà).

Divieti di Yom Kippur:

Il giorno di Kippur è caratterizzato da questi segni di penitenza:

il divieto di mangiare

il divieto di bere

il divieto di lavarsi

il divieto di profumarsi e truccarsi 

il divieto di calzare scarpe di cuoio