DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 9 ottobre 2024
Ancora la guerra in primo piano. Oltre cento i razzi lanciati ieri da Hezbollah su Haifa, non tutti intercettati dal sistema Iron Dome. «Un attacco su larga scala», sottolinea La Stampa, «con le sirene che anticipano le scie dei razzi che solcano il cielo, esplosioni e piccole nuvole bianche che sbuffano ogni volta che la difesa antimissile ne intercetta uno». Su Repubblica si accusa sia Hezbollah che Israele di “giocare a nascondino” tra le basi Unifil. Secondo Repubblica, «gli israeliani mettono i mezzi blindati dietro alle strutture protette» della missione Onu, mentre «i miliziani di Hezbollah ci piazzano i mortai». Lo scopo, si legge, «non è trovare la tana che libera tutti ma ripararsi dalla pioggia di ferro, inducendo il nemico a colpire per errore i caschi blu e causare così l’incidente internazionale».
La giornalista Rai Lucia Goracci racconta al Corriere l’aggressione subita in Libano, nelle vicinanze di Sidone, fatale all’autista della sua squadra Ahmed Akil Hamzeh.
Un anno di guerra ha avuto un pesante effetto sull’economia israeliana, riporta il Sole 24 Ore, tanto che pochi giorni fa è arrivato «il secondo declassamento in un anno da parte di Moody’s, che ha ridotto ancora il rating portandolo da A2 a Baa1». Non certo «un segnale di buon auspicio», chiosa il Sole.
La Nobel per la Pace iraniana Narges Mohammadi risponde alle domande del Corriere della Sera dal carcere di Evin, dove è imprigionata da anni per la sua lotta per i diritti civili. «Il popolo iraniano, attraverso la consapevolezza, la lotta e i suoi costosi sforzi, vuole democrazia, libertà e uguaglianza», afferma l’attivista. «Fino a quando il popolo non raggiungerà un livello di partecipazione collettiva efficace sul governo, sulla società e sulla vita personale, la lotta continuerà».
Poco centrosinistra alla commemorazione del 7 ottobre a Roma. Secondo il Tempo, i partiti di quell’area politica sono «fermi nella condanna di Netanyahu» ma «stranamente distratti quando si tratta di condannare gli atti di antiebraismo, antisionismo e antisemitismo». Scrive il Foglio che «la scena di Meloni al tempio di Roma, mentre il Pd e dintorni bigiano, è solo una delle rappresentazioni di una tendenza diffusa tra le sinistre europee». Sulle stesse pagine, sempre in tema centrosinistra, si loda la presenza del sindaco Beppe Sala all’iniziativa milanese nel primo anniversario del pogrom: «Il giusto 7 ottobre di Beppe Sala».
Per il Giornale, l’espulsione dall’Italia dell’imam estremista Zulfiqar Khan «pone una questione sulla presenza dei predicatori d’odio nel territorio italiano». Un tema riaccesosi dopo il 7 ottobre, con «imam radicali in alcuni casi legati ai fratelli musulmani» che hanno assunto «posizioni estremiste e pericolose».