DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 16 ottobre 2024
Dagli Stati Uniti è arrivato un ultimatum a Israele: se entro un mese non verranno intensificati gli aiuti umanitari a Gaza, Washington fermerà le forniture di armi a Gerusalemme. La notizia è ripresa dai principali quotidiani. La lettera americana, spiega il Corriere, «è arrivata due giorni prima che i militari americani atterrassero in Israele per iniziare a installare il sistema di difesa contro i missili balistici iraniani. Così la Casa Bianca manda due segnali, ma tutti e due molto chiari: la situazione umanitaria a Gaza deve cambiare, il nostro sostegno alla difesa di Israele resta saldo». Il Giornale e il Foglio segnalano come le forze di difesa israeliane, dopo un anno di guerra, comincino ad essere «a corto di intercettatori e radar» per rispondere agli attacchi di Hezbollah dal nord.
Sulle forniture di armi a Israele è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Senato. «Dopo l’avvio delle operazioni a Gaza il governo ha sospeso immediatamente ogni nuova licenza di esportazione e tutti gli accordi firmati dopo il 7 ottobre non hanno trovato applicazione», ha affermato Meloni, confermando il viaggio in Libano per venerdì prossimo. In aula la premier ha criticato Gerusalemme per gli incedenti con la missione Unifil, ma ha ribadito il diritto di Israele a difendersi. «Meloni ha rivendicato una posizione “equilibrata”», scrive il Corriere, sottolineando anche il suo no alla richiesta di Elly Schlein di riconoscere subito lo stato palestinese. Richiesta ribadita dalla leader del Pd proprio al Corriere in una lunga intervista.
Israele si prepara intanto a rispondere all’attacco iraniano di due settimane fa. Secondo il Giornale la risposta arriverà prima delle elezioni Usa del 5 novembre. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, scrive il Corriere citando il Washington Post, «avrebbe assicurato al presidente Usa Joe Biden che il raid risparmierà le infrastrutture petrolifere e gli impianti nucleari per concentrarsi sui siti militari».
Il Messaggero e Repubblica descrivono un clima di «alta tensione» tra Netanyahu e il presidente francese Emmanuel Macron, tra i sostenitori di uno stop europeo all’invio di armi a Israele. «Il signor Netanyahu non deve dimenticare che il suo paese è stato creato con una decisione dell’Onu, quindi non dovrebbe svincolarsi dalle decisioni dell’Onu», avrebbe detto Macron in una riunione di governo. Netanyahu ha replicato: «Voglio ricordare al presidente francese: non è stata una risoluzione dell’Onu a creare lo stato di Israele, ma piuttosto la vittoria ottenuta in una guerra di indipendenza».
«Strappati dalle loro case e deportati ad Auschwitz, 81 anni fa l’orrore nazista» titola il Messaggero ricordando il rastrellamento nazista degli ebrei di Roma del 16 ottobre 1943. Diverse le iniziative odierne per commemorare la razzia, a partire da una cerimonia al Portico d’Ottavia. Il Corriere Roma ricorda la storia di una delle vittime del 16 ottobre: «Elio Pavoncello, giovane ebreo che insegnava agli aristocratici romani». Di Pavoncello si parlerà oggi all’Università La Sapienza, presentando i nuovi risultati del progetto «Sapienza per la Memoria».
La Germania deve affrontare oggi con urgenza le attività di sabotaggio russe, il pericolo di nuovi attacchi del terrorismo islamista, l’avanzare dell’estremismo di destra e dell’antisemitismo. Sono i rischi elencati dal servizio di intelligence tedesco in un’audizione parlamentare raccontata oggi dal Foglio. La autorità, sottolinea il quotidiano, hanno definito una «una vergogna», il fatto che nella Germania della Shoah gli ebrei debbano avere di nuovo paura di «mostrare in pubblico i propri simboli, abbiano timore nelle università e ci siano tentativi di attacchi incendiari contro sinagoghe».
«Sta tornando di moda chiedere agli ebrei della diaspora di condannare Israele. E si chiede, ancora una volta, all’ebreo di discolparsi. Non mi discolpo. E parlo, naturalmente, a titolo personale», scrive in una lettera al Foglio Dario Calimani, facendo un lungo elenco delle ipocrisie legate al 7 ottobre. Sulle stesse pagine si citano i libri Le 8-octobre della sociologa Eva Illouz e After Woke del giornalista tedesco Jens Balzer in cui si denuncia «il suicidio della sinistra woke, che ha sposato la causa dei suoi nuovi amici, Hamas e Hezbollah».
Adelphi ripubblica Alla corte di mio padre, libro giovanile di Isaac Bashevis Singer. «Un’infanzia religiosa. Papà rabbino, mamma “scettica” e fratello “miscredente”: così lo scrittore cresce tra sogni e miracoli», racconta il Fatto Quotidiano.