DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 28 ottobre 2024
«Tir sulla folla, terrore a Tel Aviv» titola il Corriere della Sera, raccontando dell’ultimo attentato terroristico in Israele. Un tir bianco guidato da un arabo israeliano ha travolto 32 persone e ucciso un uomo di 70 anni. «Tutte vittime anziane, appena scese da un pullman per partecipare a una commemorazione del Sette Ottobre», riferisce il Corriere. Repubblica e Giornale riportano la testimonianze dei familiari del guidatore del camion, che negano si sia trattato di un attentato. La vicinanza con il quartier generale del Mossad e dell’Unità di intelligence 8200 fa pensare altrimenti, sottolineano i quotidiani. Le autorità lavorano per fare chiarezza, scrive La Stampa, e nel mentre il ministro della Sicurezza interna Ben Gvir è tornato a chiedere l’approvazione di una norma per privare «i parenti dei terroristi della loro cittadinanza israeliana» e per permetterne l’espulsione «se a conoscenza delle intenzioni terroristiche del congiunto».
Per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu l’attacco compiuto dall’aviazione di Tsahal sull’Iran «ha raggiunto l’obiettivo: abbiamo danneggiato gravemente la capacità di difesa dell’Iran e la sua capacità di produrre missili, dopo che negli ultimi mesi abbiamo seguito un piano sistematico per tagliare i tentacoli alla piovra». Netanyahu ha pronunciato queste nel corso di una cerimonia ufficiale in memoria del 7 ottobre. Cerimonia, riportano Giornale e Stampa, interrotta dalle proteste contro il premier di alcune famiglie delle vittime del massacro di Hamas.
«Il confronto tra Israele e Iran è posticipato e non finisce qui», spiega al Foglio Yaakov Amidror, generale dell’esercito israeliano, analizzando lo scontro tra Gerusalemme e Teheran. Gli iraniani, sottolinea Amidror, «sono fanatici nella visione, la distruzione di Israele, e pragmatici per come la gestiscono. Speravano di costruire un anello di fuoco fra Hamas e Hezbollah. E così anche la Siria, lo Yemen e l’Iraq avrebbero visto le milizie sciite potenziate per attaccare anche loro e tutti assieme questi terroristi avrebbero fatto collassare Israele. Ma non è successo».
All’operazione militare contro l’Iran hanno preso parte per la prima volta anche quattro donne pilota, ricorda il Corriere della Sera. «Hanno poco più di vent’anni e i nomi sono top secret, i volti pixelati». Sono «radariste e navigatrici sugli F-15 e gli F16, mandate a distruggere venti siti militari. Le prime mai usate in una missione così delicata».
Sul fronte diplomatico si continua a lavorare a una possibile tregua a Gaza. «Si parte dalla proposta egiziana spiegata ieri dal presidente Abdel-Fattah al-Sili», scrive Repubblica. Ovvero una «tregua di 48 ore» con la liberazione «di 4 ostaggi» e di prigionieri palestinesi; e intanto «dieci giorni di colloqui» per un cessate il fuoco permanente.
«Ancora una volta ci appelliamo alla consapevolezza collettiva che la guerra di Israele al terrorismo su otto fronti, adiacenti e lontani, riguarda anche la reale minaccia, qui nelle nostre città europee, di cellule di radicalizzazione». È il messaggio della presidente Ucei Noemi Di Segni diffuso nel giorno di lutto nazionale in Israele per il 7 ottobre e ripreso oggi da Libero. In Europa e in Italia, denuncia Di Segni, le cellule terroristiche potrebbero essere «favorite dal placet di alcune forze politiche», dalla «distorsione mediatica quotidiana e dei falsi pacifisti».
Su La Stampa la sondaggista Alessandra Ghisleri analizza le opinioni degli italiani sul conflitto a poco più di un anno dal massacro di Hamas del 7 ottobre sulla base di un’indagine di Euromedia Research. Le principali preoccupazioni, spiega Ghisleri, «risiedono nella possibile escalation di un conflitto sempre più ampio (40,9%) e nell’impatto umanitario dove viene messa a rischio la sicurezza dei civili (31,5%). Con l’attacco alla missione Unifil in Libano un italiano su 2 è convinto che i rapporti tra Italia e Israele siano peggiorati». Riguardo al ruolo di Unifil, per il 45,1% degli intervistati «la missione Onu non è stata utile».
In libreria arriva Oltre il male (Laterza), firmato dalla scrittrice Edith Bruck e dallo storico Andrea Riccardi. «Un appello a non rassegnarsi», scrive il Corriere pubblicando un’anticipazione del volume