DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 26 novembre 2024

Sono ore decisive per la possibile tregua in Libano. In alcune interviste con i giornali italiani, il ministro degli Esteri libanese Abdullah Rashid Bou Habib lascia intendere che l’accordo sia in vista. «Abbiamo detto agli americani che siamo pronti a implementare completamente la risoluzione 1701, ora dipende dagli israeliani. Ci sono segnali positivi ma non sono finali», dichiara Habib a Repubblica. Per presidiare la zona al confine con Israele non ci sarà «nessuna autorità diversa da quella dell’esecutivo», sottolinea ancora il ministro di Beirut, annunciando il via libera «a un comitato composto da Libano, Israele, Unifil, Stati Uniti e Francia, per garantire il rispetto dell’accordo». La Stampa tra gli altri descrive l’attesa al G7 dei ministri degli Esteri riuniti a Fiuggi, tra «dubbi e prudenze» sul buon esito della trattativa. In ogni caso, scrive il Foglio, la tregua porta con sé «la consapevolezza che il periodo di pace potrebbe durare poco, perché è un cessate il fuoco di sopravvivenza per Hezbollah», accettato oltretutto con il benestare dell’Iran. A Fiuggi si discute anche del mandato di cattura della Corte internazionale per Netanyahu e Gallant. Il Corriere della Sera non dà per scontato che i ministri arrivino «a una posizione comune». Al riguardo il Foglio presenta il rapporto “Sudafrica, Hamas, Iran e Qatar il dirottamento dell’African National Congress e della Corte internazionale di giustizia”, realizzato dall’Institute for the Study of Global Antisemitism. Un’occasione d’oro per Pretoria. L’Anc, si legge, «era sull’orlo della bancarotta quando il Sudafrica ha annunciato il caso all’Aia».

Il governo israeliano ha decretato che nessun ministro o funzionario governativo potrà più avere contatti con Haaretz e nessuna azienda pubblica o ente di governo potrà pubblicare inserzioni a pagamento. La polemica infiamma. Ne scrive Repubblica, sottolineando come già in maggio «davanti alle prime proposte di boicottare Haaretz, l’International Federation of Journalists aveva espresso timori» sul restringimento della libertà di stampa.

Si sono celebrati a Gerusalemme i funerali del rabbino Zvi Kogan, assassinato negli Emirati Arabi Uniti. Per Avvenire, «il gioco degli interessi in campo lascia poco spazio all’immaginazione: fin troppo semplice indicare nell’Iran il mandante, e il movente nella volontà di sabotare gli Accordi di Abramo».

Nel corso di una conferenza stampa in Senato è stato presentato il Manifesto nazionale per il diritto allo studio, elaborato con il contributo tra gli altri dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia. Nel merito Libero riporta che «il centrodestra si è stretto attorno all’iniziativa», nata per arginare «l’antisemitismo negli atenei». In tema università, Il Foglio racconta come alla Sapienza di Roma i giovani dem e non soltanto i «collettivi rossi» di Cambiare Rotta parlino apertamente di «genocidio» praticato da Israele nei confronti dei civili palestinesi.