DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 2 dicembre 2024
La Siria è di nuovo nel caos, dopo l’offensiva dei ribelli jihadisti filoturchi, eredi della locale Al-Qaeda, che hanno conquistato Aleppo. Il presidente siriano Bashar al-Assad ha chiesto aiuto agli alleati russi e iraniani per contrastare l’attacco, spiega La Stampa.
Sempre su La Stampa Domenico Quirico definisce la Siria «il crocevia di alleanze e tradimenti, del tutti contro tutti: Erdogan vuole eliminare Assad, la Russia controlla da lì il Sudest della Nato, gli ayatollah e Israele proiettano i loro interessi regionali». Secondo il Corriere, nella prospettiva degli israeliani, la soluzione «ideale» «è un Assad dimezzato, debole, però sempre sul trono. Un eventuale trionfo jihadista li allarma. Sono decisi nel contrastare l’Iran nel teatro siriano, per questo hanno condotto centinaia di incursioni per distruggere siti legati ai pasdaran e la filiera logistica che alimenta l’arsenale dell’Hezbollah libanese. Bombardamenti che hanno coinvolto anche centri di ricerca militari della Siria. In pratica una campagna per ostacolare il corridoio sciita».
Mahmoud Komati, 71 anni, vice capo del consiglio politico di Hezbollah, prevede un intervento militare del gruppo terroristico libanese al fianco di Assad in caso i jihadisti filoturchi arrivino a Homs. Intervistato da Repubblica, Komati afferma che «la decisione non è ancora presa perché il rischio è che Israele approfitti dello spostamento di parte delle nostre forze in Siria». Nell’intervista, Komati definisce i massacri del 7 ottobre come «atto di autodifesa».
C’è un filo diretto che unisce gli interessi del presidente russo Vladimir Putin con quello del regime di Teheran contro Israele, spiega Maurizio Molinari su Repubblica. Hamas, Jihad islamica, Hezbollah e Huthi sono tutti finanziati dall’Iran per attaccare lo stato ebraico. Teheran non vuole solo imporre così la sua egemonia sul Medio Oriente, scrive Molinari, «ma obbligare gli Stati Uniti a impegnare ingenti risorse, militari ed economiche, per proteggere l’alleato di Gerusalemme, distogliendole di conseguenza dal conflitto ucraino». Un aiuto diretto a Putin.
Nella rubrica “La foto del giorno”, Libero pubblica uno scatto con un gruppo di rabbini del movimento Chabad Lubavitch, riuniti nel quartier generale di Brooklyn, a New York.
Proseguono in tutta Italia i processi contro la rete neonazista Unione forze identitarie, sotto indagine della procura di Roma dal 2021. Tre persone sono state rinviate a giudizio e tre hanno patteggiato, riporta Repubblica Roma. C’erano cellule cittadine in tutta Italia e l’obiettivo era sovvertire con la violenza l’ordine democratico. Tra chi ha patteggiato c’è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia del bolognese, Fabrizio Piazza.
Il Secolo XIX pubblica un testo dello psicologo sociale israeliano Rimmon Lavi, genovese di nascita, che attacca il governo di Netanyahu per la gestione del conflitto a Gaza, e considera legittime, pur sottolineandone l’ipocrisia, le accuse della Corte penale internazionale nei confronti del premier e del suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant.