DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 4 dicembre 2024

Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro della Difesa Guido Crosetto parla di Ucraina e Medio Oriente. In particolare dichiara che l’Italia è pronta a sostenere Kiev con nuovi aiuti e definisce la situazione a Gaza un «dramma apocalittico». Crosetto sottolinea gli aiuti umanitari inviati a Gaza e ribadisce la sua richiesta di cambiare le regole di ingaggio della missione Unifil nel sud del Libano. Il pericolo principale per l’area, aggiunge il ministro, è l’Iran, finanziatore di Hamas e Hezbollah. Il regime di Teheran «mira e si propone di distruggere Israele. È questo, lì, il vero, enorme, pericolo: l’esplosione di un conflitto che può vedere in campo armi molto pericolose, dato che l’Iran sta sviluppando le sue tecnologie nucleari».

Sul fronte nord, Israele è impegnato a bloccare ogni violazione della tregua da parte di Hezbollah. «Stiamo facendo rispettare questo cessate il fuoco con il pugno di ferro, agendo contro qualsiasi violazione, grande o piccola», ha affermato ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il premier, riporta Libero, ha ricordato che l’obiettivo di Israele è di restituire il nord a decine di migliaia di residenti sfollati. Segnale positivo in questo senso, scrive il quotidiano, è la riapertura di diversi parchi nazionali e riserve naturali nel nord del paese.

Le parole dell’ex ministro della Difesa Moshe Yaalon su Gaza hanno generato un «terremoto politico», scrivono La Stampa e Giornale. Yaalon ha accusato l’esercito israeliano di compiere «una pulizia etnica» a Gaza. Quando il Canale 12 ha chiesto all’ex ministro se si rende conto che l’uso di questa terminologia porterà le persone ad associare l’Idf a «ciò che accadde in Germania negli anni Trenta», l’ex ministro ha ribattuto: «Non accuso l’Idf di pulizia etnica, ma i politici, in particolare quelli all’estrema destra della coalizione» (Giornale). Tsahal ha respinto le accuse, ribadendo che «opera in conformità con il diritto internazionale ed evacua i civili in base alle necessità operative, per la loro stessa protezione». «Queste sono vere e proprie bugie. I soldati non uccidono e non compiono pulizie etniche. Punto», ha commentato il presidente israeliano Isaac Herzog.

Sul Foglio il direttore Claudio Cerasa risponde a una lettera di Paolo Pezzati, portavoce per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia. Pezzati scrive che Oxfam non ha mai «sostenuto che non siano stati forniti a Gaza aiuti da 50 giorni», Cerasa replica riportando un tweet dell’ong pubblicato il 27 novembre alle 15.31: «Da 50 giorni #Israele blocca gli aiuti, è pulizia etnica».

In Germania l’Università di Lipsia ha cancellato questa settimana una lezione dello storico israeliano Benny Morris a seguito delle contestazioni di alcuni studenti pro palestinesi. «Questa è una forma di terrorismo intellettuale che usa come scusa la minaccia di attacchi. L’obiettivo è di cancellare gli accademici israeliani, che non devono parlare e pubblicare in Europa occidentale, dove è un trend generale. E hanno successo», commenta al Foglio Morris. «Pochissime persone nelle università europee parlano a favore di Israele. È in corso un boicottaggio clandestino. Vogliono trasformare Israele in uno stato paria. Soltanto una parte deve parlare. È un movimento islamista che sfrutta gli ignoranti di sinistra e i fascisti. È un movimento antagonista politicamente trasversale».

Nella nuova edizione di Secretum (Solferino), il libro-intervista del giornalista Massimo Franco a Sergio Pagano, ex prefetto dell’Archivio apostolico vaticano, è stato introdotto un capitolo dedicato al rapporto tra Chiesa ed ebrei. Lo presenta oggi il Corriere, ricordando secoli di persecuzioni e false accuse da parte della Chiesa, assieme a qualche apertura.

A Cuveglio, nel varesotto, sabato è stato esposto uno striscione nazista di fronte al monumento ai caduti nella via dedicata alla battaglia partigiana del San Martino. Ieri è sera il sindaco di Cuveglio, Giorgio Piccolo, ha organizzato un presidio antifascista. Al Corriere Milano, Piccolo parla della necessità di fermare «i neonazi di Varese» e ricorda come in «Germania chi espone svastiche finisce in carcere».

Zulfiqar Khan, imam di Bologna, espulso dall’Italia per motivi di sicurezza nazionale «continua a pontificare dal Pakistan attraverso i social e invita a dare la caccia ai giornalisti che non gli stanno a genio», segnala il Giornale.