DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 5 dicembre 2024

La Digos ha arrestato a Bologna dodici militanti neonazisti, con l’accusa di voler sovvertire «l’attuale ordinamento per l’instaurazione di uno Stato etico e autoritario incentrato sulla “razza ariana”, con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa». Per i magistrati tra gli obiettivi del gruppo finito in manette c’era l’assassinio della premier Giorgia Meloni, «per poi passare alla guerra civile e al colpo di Stato» (Repubblica). L’odio dei militanti neonazisti, racconta il Corriere della Sera, «era diretto anche verso il giornalista David Parenzo, definito “sionista, giudeo, vigliacco” e con altri termini irripetibili».

Alla festa di Atreju, il tradizionale momento di incontro organizzato a Roma da Fratelli d’Italia, è in arrivo tra gli altri la ministra israeliana dell’Intelligence Gila Gamliel. «Nell’ottobre del 2023 ipotizzò di trasferire tutti i palestinesi della Striscia di Gaza in Egitto, creando una zona cuscinetto a protezione di Israele», riporta La Stampa. «Una proposta sulla quale è tornata più volte, aggiustando ogni volta parole e concetti». Ad Atreju ci sarà anche il primo ministro libanese Najib Miqati, «alle prese con il fragile cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah».

Donald Trump ha sostenuto che se i 101 ostaggi prigionieri di Hamas non saranno liberati entro il suo insediamento, la punizione sarà «la più dura di tutta la storia degli Usa». Sul Giornale Fiamma Nirenstein la definisce una svolta, perché Trump «identifica finalmente in Hamas l’unico responsabile delle atrocità, della vita e della morte dei 101 essere umani nelle sue mani: e si stupisce che se ne chiacchieri senza decidere per un’azione».

Il Foglio definisce Amsterdam una città in bilico «dalla notte del 7 novembre, quando decine di tifosi di calcio israeliani sono stati picchiati, alcuni gravemente, da folle filopalestinesi». Secondo il Foglio, «un numero senza precedenti di ebrei olandesi» starebbe pensando di emigrare in Israele.

Liliana Segre ha ricevuto all’Accademia dei Lincei il Premio Roma allo sviluppo del Paese. «Liliana che ha scelto di non odiare», titola Repubblica, ospitando un ritratto della senatrice a vita di Corrado Augias. «Le prove estreme possono rendere ognuno di noi un individuo peggiore o migliore», sottolinea Augias. Nel caso di Segre, «non c’è dubbio di quale sia stato l’esito della disumana prigionia con la quale la sua vita è cominciata».

I giornali del gruppo QN intervistano la regista Andrée Ruth Shammah, direttrice artistica del Teatro Franco Parenti di Milano. Una delle domande riguarda i cortei propal nel capoluogo lombardo. «Pro cosa? lo non sopporto queste definizioni: pro Palestina, pro Israele. La riflessione si deve basare sui fatti e sulla ragione», dichiara Shammah. «È difficile oggi manifestare per i palestinesi riuscendo nel frattempo a condannare Hamas».