DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 16 dicembre 2024

Il governo israeliano ha approvato un piano per raddoppiare la popolazione delle Alture del Golan, conquistate nel 1967 e poi annesse nel 1981. «Rafforzare il Golan significa rafforzare lo stato di Israele, un obiettivo particolarmente importante in questo momento. Continueremo a tenere il territorio, per farlo rinascere, e a stabilirci lì» ha affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu. La decisione, scrivono La Stampa e Sole 24 Ore, fa parte della politica di Gerusalemme di rafforzare la zona al confine con la Siria, entrata in una nuova fase piena di incognite.

Nei confronti della nuova Siria, oltre ad aver preso il controllo – «temporaneo» ribadisce Netanyahu – della zona cuscinetto sul confine, Israele prosegue la sua azione militare. L’aviazione ha colpito nelle ultime settimane circa 400 obiettivi tra basi, aeroporti e strutture strategiche legate all’ex regime di Bashar Assad, scrive Repubblica. Dopo giorni di silenzio, il leader della nuova Siria, Abu Mohammed al Jolani, ha inviato un messaggio a Gerusalemme, riporta sempre Repubblica: «Non ci sono più scuse per qualsiasi intervento straniero in Siria ora che gli iraniani hanno lasciato il Paese». D’altra parte, ha aggiunto: «Non siamo in una fase di confronto militare con Israele, le soluzioni diplomatiche sono l’unico modo per assicurare stabilità».

Sui quotidiani si parla molto dei primi tentativi del nuovo governo di Damasco di ricostruire il paese. Ci sono state aperture nei confronti dei curdi e domenica si sono tenute messe cristiane. Un tentativo, spiega il Giornale, del gruppo jihadista che ha il controllo della Siria di mostrarsi al mondo come tollerante. Il Corriere segnala invece un caso Italia-Siria: Sui social gira un cablogramma datato 5 dicembre (pre caduta del regime), in cui il capo dell’intelligence siriana Hussam Luqa riferisce ad Assad di aver ricevuto una telefonata dal «collega italiano» che offriva «supporto al regime». Si fa il nome di Giovanni Caravelli, capo degli 007 italiani. Al Corriere fonti dell’intelligence italiana confermano la telefonata, ma smentiscono qualsiasi «offerta» di aiuto, solo «richiesta di informazioni».

Israele ha annunciato di voler chiudere la sua ambasciata a Dublino «alla luce delle estreme politiche anti-israeliane del governo irlandese». Una risposta alla decisione dell’Irlanda della scorsa settimana di sostenere l’accusa di genocidio mossa dal Sudafrica contro Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia (Corriere della Sera). Per il ministro degli Esteri Gideon Saar: «L’Irlanda ha oltrepassato ogni linea rossa nelle sue relazioni con Israele» con azioni che esprimono «delegittimazione e demonizzazione dello Stato ebraico». Il primo ministro irlandese Simon Harris ha definito «profondamente deplorevole» la decisione di chiudere l’ambasciata.

Oltre alla situazione in Siria, Gerusalemme guarda con attenzione al rischio di possibili destabilizzazioni in Giordania, racconta Libero. Il timore è che «gli estremisti palestinesi presenti ad Amman e dintorni possano tramare un rovesciamento della monarchia hashemita, che da decenni assicura stabilità sul versante orientale del fiume Giordano», scrive il quotidiano.

«Ti sei arruolata, non perdere la tua umanità con il nemico». Così lo scrittore Eshkol Nevo in una lettera, pubblicata dal Corriere della Sera, in cui saluta la figlia, arruolata nell’esercito nel reparto delle donne combattenti. Nevo racconta anche il momento in cui ha accompagnato la figlia al distretto di reclutamento, dove «si svolge un sacrificio di Isacco di massa: centinaia di genitori portano il figlio o la figlia amati e li sacrificano a questo Paese».