DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 18 dicembre 2024

Tregua a Gaza e liberazione degli ostaggi sarebbero a un passo, riportano i quotidiani oggi. L’intesa, spiega Repubblica, prevede diverse fasi: un primo periodo di cessate il fuoco temporaneo con la liberazione di un numero circoscritto di rapiti (donne, anziani, malati), ritiro dei soldati di Tsahal dai centri abitati e incremento degli aiuti umanitari. Nella seconda fase dovrebbero essere liberati soldati e giovani uomini, in cambio di una tregua permanente. Nodi da sciogliere, scrive ancora Repubblica, sono dare la possibilità o meno ai residenti del nord di Gaza di tornare nelle loro case e il numero e l’identità dei detenuti palestinesi da rilasciare. Il Foglio racconta le speranza della piazza degli ostaggi a Tel Aviv per un possibile accordo, definito un «imperativo morale» per Israele.

Il quotidiano Haaretz, ripreso da Corriere, Stampa e Repubblica, parla di «una svolta» nei «colloqui di normalizzazione fra Israele e Arabia Saudita, che potrebbe facilitare la fine della guerra a Gaza». Haaretz cita «fonti vicine ai negoziati» secondo cui Israele potrebbe accettare un vago impegno per «un percorso verso uno Stato palestinese» in cambio della normalizzazione con Riad, coinvolta nella ricostruzione di Gaza. Il governo israeliano ha smentito la notizia.

Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non è andato al Cairo, come anticipato da Reuters, ma sul monte Hermon. Netanyahu è arrivato all’altopiano che domina Israele a ovest e la Siria a Nord-est, scrive il Corriere della Sera, «per dire al mondo che i suoi soldati resteranno in quell’altura finché non verra trovato un altro accordo che garantisca la sicurezza di Israele». Da Damasco, riportano Repubblica e Sole 24 Ore, sono arrivate le rassicurazioni del leader di Hts Mohammed al Jolani: la Siria «non verrà utilizzata» come base per attacchi contro Israele o qualsiasi altro stato. al Jolani ha chiesto a Gerusalemme di terminare gli attacchi contro le infrastrutture militari siriane e di ritirarsi dal Golan siriano.

In un anno le aggressioni alle forze dell’ordine sono aumentate del 195,5%, scrive Libero sulla base dei dati del Viminale. Secondo il quotidiano, «l’impennata è dovuta soprattutto ai manifestanti pro-Palestina il cui odio per le istituzioni – quello per Israele è solo una scusa – ha mandato all’ospedale decine di poliziotti e carabinieri».

«È da quasi trent’anni che cerco di allertare l’opinione pubblica sul fatto che l’antisemitismo in Francia ha cambiato marciapiede. Prima era soprattutto all’estrema destra, ora è a sinistra», afferma al Foglio Gilles-William Goldnadel, avvocato e saggista francoisraeliano, secondo cui la France insoumise ha avuto «un ruolo essenziale» nell’impennata degli atti antisemiti in Francia: più 192 per cento nel primo semestre del 2024 rispetto all’anno precedente.

Sul Corriere della Sera Claudio Magris presenta il libro della scrittrice austriaca Hilde Spiel, Vienna anno zero (Keller), tradotto per la prima volta in italiano. Nata a Vienna nel 1911 in una famiglia ebraica, Spiel riesce a fuggire dalla capitale austriaca prima dell’Anschluss e vi torna nel 1946. Questo ritorno è al centro del suo libro.