DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 20 dicembre 2024
«Il problema degli aiuti umanitari non è farli entrare o custodirli. Le criticità sono durante la distribuzione» ma «quella parte non è una nostra responsabilità diretta», afferma il colonnello di Tsahal Abdullah Halabi, arabo israeliano di fede drusa, al Corriere della Sera. Il quotidiano racconta dal valico di Kerem Shalom la situazione degli aiuti. Halabi risponde all’accusa mossa a Israele da alcune ong di voler «affamare Gaza». «Israele combatte nella Striscia contro i terroristi e non ha nessuna intenzione di bloccare gli aiuti internazionali per la popolazione. Semmai è l’opposto: stiamo chiedendo alla comunità internazionale di portarne di più, soprattutto al valico di Erez». Il problema, aggiunge il maggiore David Baruch, è nella distribuzione affidata ai palestinesi perché «entrano in gioco bande locali, gruppi di saccheggiatori, di Hamas e non. Prendi tutto e lo rivendi al mercato nero: ci fai un sacco di soldi».
Israele ha colpito ieri alcuni porti dello Yemen in risposta agli attacchi dei ribelli Huthi, finanziati dall’Iran. «Con Hamas sotto assedio, Hezbollah costretto sulla difensiva, la cacciata di Assad e i freni alle ”brigate” sciite irachene, il cosiddetto ”anello di fuoco” missilistico creato dall’Iran attorno a Israele ha perso parte della sua forza», spiega Guido Olimpio sul Corriere, e «questo ha aumentato l’importanza degli Huthi. Sono bene armati, contano su migliaia di uomini, minacciano costantemente il traffico marittimo nel Mar Rosso».
Il Foglio pubblica una lettera del ministro israeliano della Diaspora Amichai Chikli al papa. Nel definire Bergoglio «un caro amico del popolo ebraico», Chikli afferma che Israele vuole «approfondire il rapporto tra il Vaticano» ma «le chiedo gentilmente di chiarire la sua posizione riguardo alla nuova accusa di genocidio contro lo stato ebraico». Nella lettera Chikli scrive che «combattere Hamas è un diritto e un dovere morale».
Nuovo attacco del presidente turco Recep Erdogan contro Israele (Corriere). «Come Paesi islamici, dobbiamo incoraggiare l’adozione di misure presso la Corte internazionale di giustizia» contro Gerusalemme, ha dichiarato Erdogan al vertice del gruppo noto come Developing-8 (Turchia, Iran, Nigeria, Pakistan, Bangladesh, Indonesia e Malesia).
Si è riaperto lo scontro tra Corte suprema d’Israele e il governo di Gerusalemme, racconta Davide Assael su Domani. Al di là del motivo, scrive Assael, questo conflitto rappresenta «la crisi del modello democratico in cui abbiamo visto sorgere una componente identitaria che vede nel principio di separazione dei poteri un ostacolo ad ambizioni ed interessi nazionali e la democrazia liberale una stagione da archiviare».
In libreria con il suo Il desiderio di Dio (edizioni Altrecose), il comico britannico David Baddiel spiega al Corriere 7 il suo tentativo di indagare le ragioni dell’ateismo. E racconta un episodio a riguardo: «Una volta il mio rabbino locale mi ha chiesto di accendere una Chanukkiah e io gli ho detto che non volevo farlo perché sono ateo, ma lui mi ha spiazzato dicendo di essere ateo come me». Secondo Baddiel «molti rabbini credono nei valori della religione, più che in un essere soprannaturale».
II giardino della sinagoga di Firenze è stato dedicato ieri a Daniela Misul (1958-2019), già presidente della Comunità ebraica locale (Nazione).