DAFDAF 153 – Chanukkah, tornare alla luce

L’ultimo numero di DafDaf, il 153, tanto spazio ha dedicato alla luce, con uno spazio dedicato al cinema, che senza luce non potrebbe esistere, pagine “scienza” con una spiegazione di cosa succede quando si accende una candela, e ovviamente uno spazio dedicato a Chanukkah. 

Grazie alla collaborazione con Zeraim il giornale ebraico dei bambini propone ai suoi giovani lettori un “ripasso” in cui ritorniamo sulla vicenda, a partire dal re Antioco Epifane, ricordiamo quali sono i precetti e gli usi della festa, e concludiamo con le berakhot. 

Tra pochi giorni la luce di Chanukkah tornerà ad aumentare, un poco ogni giorno, accompagnandoci nel 2025.

Chag Chanukkah Sameach!

a.t.

 

Tornare alla luce

Quest’anno Chanukkah arriva tardi: accenderemo la prima luce la sera del 25 dicembre, e ogni sera successiva aggiungeremo un lume, per arrivare fino a otto (nove col “servitore”). Nel frattempo vi offriamo un ripasso di quello che ha portato alla festa, grazie a Zeraim.

La vicenda:

Nel 168 prima dell’era volgare il re Antioco Epifane regnava sulla Siria e su Israele . Egli perseguitò gli Ebrei, proibì loro l’osservanza della Torah, li costrinse a praticare i culti idolatrici della Grecia e trasformò addirittura il Tempio di Gerusalemme in un santuario pagano. 

Antioco era molto potente poiché era spalleggiato da una forza di migliaia di soldati; gli Ebrei potevano invece contare, per difendersi, solo su un piccolo ma coraggiosissimo gruppo di uomini guidato dal valoroso Giuda Maccabeo. 

Nonostante sembrasse impossibile, dopo tre anni di dure battaglie, i Maccabei vinsero e, il 25 di Kislev del 165 prima dell’era volgare, rientrarono nel Tempio di Gerusalemme che era stato profanato, per purificarlo e riconsacrarlo. 

La Menorah, il grande candelabro, fu riaccesa con l’olio di una ultima ampolla ancora intatta col suggello del Gran Sacerdote. 

E accadde un miracolo: quel poco olio, appena sufficiente per ardere un giorno, bruciò ininterrottamente per otto giorni finché dell’olio puro e nuovo poté essere preparato dai Sacerdoti.

Precetti:

Si accende la Chanukkiah חנכיה , una lampada a nove braccia: la prima sera si accende un solo lume, la seconda due e così di seguito fino a otto. Il nono lumino serve per accendere gli altri, per questo si chiama Shammàsh שמש (servitore).

Uno dei precetti relativi alla festa è quello di “rendere pubblico il miracolo”, per questo si usa accendere i lumi al tramonto o più tardi, quando c’è ancora gente nelle vie, vicino alla finestra che si affaccia sulla strada, al fine di rendere pubblico il miracolo che avvenne a quel tempo.

Usi: 

È tradizione:

• giocare con la trottola, che in ebraico si chiama sevivon סביבון;

• mangiare cibi fritti nell’olio, tipiche sono per esempio le frittelle di patate, levivot, לביבות e i bomboloni dolci, noti come sufganiot סופגניות;

• scambiarsi doni e regalare monete di cioccolata ai bambini , maot Chanukkà.

Berakhot (benedizioni):

Prima dell’accensione si recitano due berakhot:

1. Barukh Attà A. Elohènu melekh ha’olam ashèr qiddeshànu bemitzvotàv vetzivvànu lehadlìq ner shel Chanukkà

2. Barukh Attà A. Elohènu melekh ha’olam she’asà nissìm laavotènu baiamìm hahèm bazemàn hazè

, c’è anche:

Barukh Attà A. Elohènu melekh ha’olam shehecheianu veqiyemànu vehigghiànu lazeman hazè

Durante l’accensione si intona “Ha-nerot hallalu” e dopo aver acceso le luci, anche il salmo “Mizmòr Shir Chanukkàt habàit” e il “Maoz Tzur”.