DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 3 gennaio 2025
La vicenda di Cecilia Sala resta in evidenza su molte prime pagine. “Sala, braccio di ferro con l’Iran”, titola il Corriere della Sera. Sulla stessa lunghezza d’onda Repubblica, che apre con “Sala, scontro con l’Iran”. Mentre La Stampa porta l’attenzione “sul piano per liberare Cecilia”. Per il governo italiano, riferisce il Corriere, «la prima urgenza è diventata ottenere condizioni decenti e accettabili per Cecilia Sala, prigioniera da due settimane a Teheran senza accuse dalle quali possa difendersi». Mentre per sbrogliare il caso dell’iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, del quale gli Stati Uniti continuano a reclamare l’estradizione, servirebbe più tempo: «Quello che spetta ai giudici e quello necessario alla politica e alla diplomazia». Ieri la madre della giornalista, Elisabetta Vernoni, ha incontrato la premier Giorgia Meloni. Uscendo da Palazzo Chigi, la donna ha commentato: «La premier ha fatto un salto di qualità rispetto alle rassicurazioni comprensibili che ricevo sempre. È stata più precisa e più puntuale: volevo questo».
L’Autorità Nazionale Palestinese ha bandito Al Jazeera dalla Cisgiordania. Ieri, racconta Repubblica, «ufficiali di polizia dell’Anp sono entrati nell’hotel di Ramallah dove nel settembre 2024 Al Jazeera era stata costretta a spostare la redazione a seguito della chiusura dell’ufficio di corrispondenza imposta dalle forze armate israeliane». La motivazione dell’Anp, si legge, è analoga a quella fornita dallo Stato ebraico: «Al Jazeera dissemina materiale ingannevole che incita alla rivolta». A far saltare i nervi all’Anp, riporta Libero, «la circostanza che il canale all news ha coperto e molto criticato un recente giro di vite da parte dell’Autorità palestinese contro il terrore di importazione». Nel merito «erano stati gli israeliani a segnalare ai servizi di sicurezza di Ramallah che con il crollo del vecchio regime siriano e la sconfitta militare di Hezbollah nel sud del Libano, i territori palestinesi stanno diventando la nuova centrale del terrorismo nella regione, con epicentro a Jenin».
Lo scrittore Robert Baer, già capo degli operativi della Cia in Medio Oriente, parla con La Stampa della strage di New Orleans. «Isis è stata smantellata come struttura e adesso è soprattutto un brand, una sorta di marchio che viene utilizzato di comodo da chiunque compia un atto terroristico in nome di una causa che al momento si identifica nella lotta del popolo palestinese», sostiene Baer. «Questo attacco è una forma di comunicazione: fermate la guerra a Gaza e fermatela subito».
Sul Foglio un reportage dalla Siria, alla scoperta dei drusi “contesi” tra Israele e il nuovo regime di Abu Mohammad al Jolani. Nel villaggio di Hader, vicino a Quneitra, «un imam ha dichiarato pubblicamente che è preferibile finire sotto il dominio israeliano che sotto quello degli islamisti di Hts».
È in libreria con Einaudi, a cura di Martina Mengoni, il carteggio intrattenuto da Primo Levi con il suo traduttore tedesco Heinz Riedt. Ne scrive il Corriere della Sera, sottolineando come la corrispondenza si estenda dall’estate del 1959 al 1968 e ci consenta di «conoscere meglio il mondo di Primo Levi, il suo scrivere, la precisione linguistica, l’attenzione per il termine esatto che contraddistinguono tutta la sua opera».
Nelle pagine culturali il Corriere della Sera segnala anche il prossimo appuntamento del ciclo “Ultime dal ’900”, organizzato dal Meis con la collaborazione di Pagine Ebraiche. Il tema dell’evento online, in programma lunedì 13 gennaio alle 18.30, sarà il processo ad Alfred Dreyfus.