LA POLEMICA – Paolo Pozzi: basta con le bugie
Ho 64 anni, sono di Milano, ne ho vissuti 17 in Israele, ho doppia cittadinanza, sono ebreo, parlo tre lingue tra cui l’ebraico. Sono nauseato dalla propaganda bugiarda di pal e propal; e sono anche in grado di demolire queste continue bugie. Bugie che trovano fondamento nella taqqya, una pratica ammessa dall’islam soprattutto nella sua tradizione sciita, secondo cui mentire è lecito per ingannare gli infedeli e salvare la propria vita o la proprietà. Fatta questa premessa iniziamo con qualche esempio.
«Israele è uno stato di apartheid». Il 31 dicembre 2024, Israele ha raggiunto 10 milioni di abitanti, cittadini e residenti permanenti (esclusi turisti, profughi, lavoratori stranieri, etc), di cui 2 milioni non ebrei (israeliani musulmani, cristiani, drusi, circassi, “non affiliati”), ovvero il 21,1%. Erano il 17,6% nel 2021; lo 8,8% nel 1955. Strano apartheid, dal quale nessuno scappa. Dal 2007, la legge israeliana impone una quota minima del 10% di personale di minoranze nel servizio di Stato; nel 2021 i dati relativi agli impiegati pubblici danno questi valori: operatori sociali, 13% (erano il 6% nel 2018); insegnanti, 11%; lavoratori alle frontiere, 11%; economisti, 8%; procuratori, 8%; direttori generali di ministeri e/o assimilati, 6%. Negli ospedali, nel 1990 il 7% dei medici era arabo o druso; nel 2019 il 15%; nel 2021 il 16%. Nel 2021, la percentuale di nuovi medici non ebrei è stata del 46%. Nel 2018, la percentuale di infermieri/e era del 18%; nel servizio pubblico il 25%. La percentuale di farmacisti non ebrei è passata dal 15% nel 2000 al 35% dal 2012 in poi.
Nel 2020, i “non arruolati” nelle Israel Defense Forces sono stati il 46% degli ebrei e il 54% dei non ebrei; il dato opposto ci dice che il 46% dei non ebrei si è arruolato. La percentuale di nuovi arruolati in Polizia, non ebrei, è passata dal 15% nel 2018 al 22% nel 2023. Uno strano apartheid dove tutti fanno tutto e in ogni segmento, anche pubblico…
«Gaza è una prigione a cielo aperto». Gaza confina con l’Egitto; 12 km; 1 valico di frontiera. Da dove pensate sia arrivato tutto il materiale bellico usato dai terroristi prima, durante e dopo il 7 Ottobre? Non essendo gli Israeliani suicidi, la risposta non è difficile. La merce “normale” dal normale valico di frontiera; il resto tramite contrabbando con l’Egitto, che vale 1 milione di euro al giorno. Reuters lo confermava già nel 2015.
Prima delle democratiche (Onu dixit) elezioni nel 2006 e la vittoria di Hamas, 120.000 gazawi avevano permessi di lavoro in Israele; 0 (zero) in Egitto; permessi scesi a 7.000 e poi risaliti a 22.000 alla vigilia del 7 ottobre 2023; ancora 0 (zero) in Egitto.
«Israele ha tagliato l’acqua a Gaza». Prima del 7 ottobre, Israele forniva già solo il 10% di acqua a Gaza; stessa percentuale per l’elettricità. Hamas stesso ha filmato, e diffuso, la demolizione delle loro infrastrutture di trasporto acqua per utilizzare le tubature, per realizzare razzi artigianali. Organizzazioni mediche volontarie a Gaza hanno documentato la mancanza d’acqua, tralasciando completamente la distruzione delle tubazioni di distribuzione da parte di Hamas.
«Israele affama Gaza». Prima del 7 ottobre 2023, entrava a Gaza, da Israele, una media di 70 camion di alimentari al giorno; dopo tale data, su pressioni internazionali spaventose, il numero è salito a 102; da ottobre 2023 a ottobre 2024, 3.591 camion secondo Haaretz, una testata che non fa certo sconti al governo di Benjamin Netanyahu. Eppure, di nuovo, nessun commento sul fatto che Hamas ha sistematicamente sottratto o distrutto le forniture.
«Israele fa strage di civili palestinesi». Mentre Hamas parla di oltre 45 mila civili uccisi, ha inserito nel conteggio anche le persone morte per cause naturali del 2023 e 2024 (in media, 5,000 decessi/anno) nella lista delle persone “uccise “dalle Idf; a maggio 2024 le Idf hanno stimato in 17.000–20.000 i militanti uccisi a Gaza, dei quali 10.000 identificati. La Ocha, un’agenzia dell’Onu, riportava di 1960 militanti uccisi nel solo novembre 2024; il dato è in linea con quanto avvenuto in un anno. Il numero dei terroristi di Hamas catturati e prigionieri sono stimati in circa 10.000 ma, per il ministero della Salute di Hamas, anche questi sono da contare tra “gli uccisi”.
«Israele distrugge gli ospedali». Già a novembre 2023, le Idf avevano identificato 20 ospedali in Gaza, su 35, utilizzati sia come nascondiglio dei rapiti che come basi di Hamas. Solo il 29 dicembre scorso all’ospedale di Jabalya: 240 operativi di Hamas nascosti nell’ospedale sono stati circondati e arrestati; altri 100 scappati, armi in mano, sono stati progressivamente eliminati. 60 tra scuole, moschee e altri edifici civili sono stati trasformati in basi di Hamas, con tunnel sotterranei e depositi di munizioni; con lanci di razzi dal tetto o dai cortili. E si pretende che Israele le prenda in testa senza reagire?
Ecco perché sono nauseato da queste ondate di fango bugiardo! ecco perché chiedo a chi legge di non credere a chi mente sapendo di mentire! Come potete mai sapere se mentono solo una volta o sempre? Chi gli crede, “vuole credere” a qualsiasi cosa di negativo si possa dire sullo Stato degli ebrei e quindi sugli ebrei…che “si comportano come i nazisti”
I dati demografici di Israele? Irrilevanti, è apartheid! Dieci parlamentari arabi su 120? Irrilevante, apartheid! Ospedali usati come basi militari? Irrilevante, crimini di guerra! 20.000 militanti di Hamas uccisi? Irrilevante, erano tutti donne e bambini! Rete idrica trasformata in razzi? Irrilevante, Israele asseta a morte i bambini di Gaza! Oltre 100 camion di soli viveri al giorno rubati da Hamas? Irrilevante, Israele affama i bambini di Gaza!
Chi ci crede oggi rischia di ripetere l’antico errore (o era una scelta?) di chi credeva che usassimo il sangue dei bambini a Pasqua; che rubiamo gli organi ai bambini palestinesi a Gaza; che “siamo una razza”; ma “inferiore”, come hanno decretato nel 1938 gli “accademici d’Italia”; anzi, nemmeno una “razza inferiore”, che “non apparteniamo proprio al genere umano”. Basta con la taqqya! Basta con le bugie una volte per tutte.
Paolo Pozzi
Medico veterinario