DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 6 gennaio 2025
Proseguono i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per un accordo su Gaza e il rilascio degli ostaggi. Il gruppo terroristico ha sostenuto di aver inviato una lista di 34 ostaggi da liberare in una prima fase, ma Israele ha smentito, riporta La Stampa. Le trattative oggi continueranno in Qatar, ma, racconta il quotidiano torinese, le famiglie degli ostaggi israeliani sono sempre più frustrate e contestano l’operato del governo.
Regge invece la tregua in Libano, ma l’esercito israeliano ha chiarito a Hezbollah che entro fine mese dovrà lasciare il sud del paese, altrimenti le operazioni militari riprenderanno, racconta il Giornale.
Un riservista israeliano di 21 anni ha dovuto lasciare ieri in anticipo il Brasile dove era in vacanza perché la magistratura locale ha aperto un’indagine contro di lui per possibili crimini di guerra a Gaza. La Corte federale brasiliana, spiega Repubblica, ha proceduto sulla base di una denuncia della palestinese Hind Rajab Foundation, che ha raccolto materiale contro il soldato israeliano, «ricostruendone gli spostamenti a Gaza attraverso X e Instagram». Il 21enne, sopravvissuto il 7 ottobre al massacro del Supernova festival, avrebbe postato sui social, riporta ancora Repubblica, «immagini e video di se stesso mentre piazza la dinamite che ha demolito interi quartieri della Striscia di Gaza». I vertici israeliani temono non sia un caso isolato e avrebbero predisposto un piano per tutelare i propri soldati.
«Il papa ammicca alla teoria infame del genocidio, e lo fa a colloquio con una autorità accademica iraniana. Le linee rosse le ha passate tutte», scrive Giuliano Ferrara sul Foglio. Il riferimento è alle accuse che in un incontro con accademici iraniani Bergoglio avrebbe pronunciato contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu – “ignora le leggi internazionali e i diritti umani” – poi riportate da un’agenzia di stampa di Teheran.
Sui rapporti Chiesa e mondo ebraico, il Fatto Quotidiano scrive che «il clima è tesissimo e qualcosa potrebbe accadere il 17 gennaio, in occasione dell’incontro tra l’Assemblea Rabbinica d’Italia e la Cei». “Gli ebrei non hanno problemi con la Chiesa ma con Bergoglio”, il virgolettato attribuito dal Fatto a un esponente dell’Ucei. Intervistata dal Giornale, la storica Lucetta Scaraffia considera il papa male informato e denuncia: «Sembra che non si renda conto del peso morale oltre che politico delle sue parole, sembra non conosca la storia complessa e sofferta di Israele». Per Scaraffia inoltre Bergoglio «non si è mai dimostrato interessato al proseguimento del dialogo interreligioso con gli ebrei».
Il vicepresidente della Comunità ebraica di Milano Ilan Boni, intervistato dal Giornale sul caso degli insulti in Duomo, esprime preoccupazione per le manifestazioni d’odio in città. Sui cortei contro Israele, sottolinea come manifestare sia «un diritto sacrosanto, ma farlo inneggiando alla violenza» «è un insulto. Non solo a Israele o al popolo ebraico, ma anche a Milano stessa».
La crescita registrata negli atti di antisemitismo in Italia nell’ultimo anno è del 400 per cento, scrive il Foglio citando alcune indagini internazionali sull’aumento della violenza antisemita in Europa.
Un ragazzo di 19 anni, israeliano, «è stato picchiato a ferito a coltellate da un giovane tunisino e una ragazza italiana, che si sono poi dati alla fuga lasciando la vittima in una pozza di sangue», riporta il Messaggero. Il fatto si è verificato la notte di sabato nel cuore di Perugia, poco dopo l’1.30. Secondo alcune ricostruzioni aggressori e aggredito si conoscevano e gli inquirenti stanno indagando sul movente (Libero).
«Svastiche, armi, auto in fiamme va in scena la vergogna ultrà», titola Repubblica raccontando la domenica delle frange più estreme del tifo di Roma e Lazio alla vigilia del derby tra le due squadre. La giornata, sottolinea il Messaggero, si è aperta con «uno striscione antisemita (“Laziale ebreo”) calato da un cavalcavia della Tangenziale, una auto in fiamme, l’esplosione continua di petardi e bombe carte, il ritrovamento di un arsenale di armi contundenti».